Un gruppo di studiosi ha effettuato la prima misurazione dell'impatto delle invasioni di formiche su scala globale, dimostrando che i danni causati da questi insetti sulla biodiversità sono estremamente gravi. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Insect Conservation and Diversity.
Le specie esotiche o alloctone o aliene sono specie vegetali e animali introdotte dall’uomo, accidentalmente o deliberatamente, al di fuori del loro areale naturale di distribuzione. Spesso sono in grado di adattarsi, riprodursi e diffondersi molto facilmente nel nuovo ambiente dando origine, così, a popolazioni naturalizzate che causano una serie di effetti negativi sulla biodiversità, sulla salute dell’uomo e sullo sviluppo delle attività socioeconomiche.
Le formiche invasive possiedono adattamenti che consentono loro di dominare la maggior parte delle specie di formiche autoctone e non solo. «Eppure, diversi studi dimostrano che l'impatto può variare in base al contesto in cui si insediano e tra le diverse categorie di animali. Ad esempio, gli uccelli potrebbero manifestare una risposta negativa, mentre i mammiferi o certi gruppi di insetti potrebbero non essere altrettanto colpiti. Tuttavia, finora questo aspetto non è stato ancora valutato in modo esaustivo», ha spiegato Maximillian Tercel, ricercatore presso School of Biosciences dell'Università di Cardiff. Per questo motivo, un team di ricercatori ha estratto dati da ben 46 articoli scientifici riportano i risulti degli studi relativi alle risposte degli animali all'invasione delle formiche in aree relativamente non influenzate da altri fattori di stress, come il disturbo umano.
I risultati sono a dir poco strabilianti: è emerso che l'insediamento delle formiche invasive provoca una diminuzione del 42% nel totale degli individui animali presenti in una specifica area, con una media del 53% di riduzione nel numero di specie. «Si tratta di un'enorme decremento della diversità delle comunità animali e suggerisce che le formiche invasive possono porre seri problemi alla salute degli ecosistemi che occupano», sostiene Tercel. In particolar modo, si è osservato che le formiche invasive riducono la diversità delle specie autoctone attraverso la predazione e la competizione diretta. Animali come formiche autoctone, uccelli, rettili, scarafaggi e lepidotteri nativi mostrano tutti risposte negative molto forti nei confronti delle formiche non native. «Questi risultati evidenziano l'importanza di potenziare con urgenza i meccanismi internazionali di prevenzione, i sistemi di rilevamento anticipato e l'implementazione di strategie di controllo attentamente elaborate per affrontare il problema delle formiche invasive».
La diversità della vita sulla Terra è parte integrante di un ambiente sano e stabile. Sostiene la resilienza ambientale e fornisce a tutti gli organismi, compresi gli esseri umani, tutto il necessario per sopravvivere. Queste ricerca mette in evidenza come la biodiversità, nonostante la sua potenza, forza ed energia, sia estremamente fragile. Lo dimostra il fatto che anche animali minuscoli come le formiche possano farla vacillare mettendo a rischio l'esile equilibrio che collega tra loro tutte le specie viventi. Se davvero si vuole risolvere il problema relativo alla specie invasive, bisogna rafforzare in primis le misure di prevenzione e solo successivamente quelle di mitigazione. D'altronde, si sa, "prevenire è meglio che curare". E' risaputo che i proverbi sono da sempre considerati esempi della saggezza dei popoli, quindi perché non dargli ascolto?