Fin da bambini impariamo piuttosto presto a distinguere tra numeri pari e numeri dispari ma finora, nonostante una certa dimestichezza con la matematica sia condivisa con tantissime altre specie, eravamo gli unici animali in grado di farlo. In un nuovo studio però, pubblicato recentemente sulla rivista Frontiers in Ecology and Evolution, un gruppo di ricercatori ha dimostrato mostriamo che anche le piccole e laboriose api domestiche possono imparare a farlo piuttosto rapidamente.
Il concetto di parità, ossia la categorizzazione tra numeri pari e dispari, è considerata un'abilità astratta alquanto sofisticata che richiede complesse strutture neurali e che, fino a oggi, sembrava essere una capacità completamente assente negli animali non umani. Molte specie animali, comprese le api e altri invertebrati, hanno già dimostrato complesse capacità numeriche simboliche e non, come eseguire operazioni matematiche, comprendere il concetto di zero o associare dei simboli ai numeri.
Per addestrare le api a discriminare tra pari e dispari, i ricercatori le hanno separate in due gruppi. Al primo è stato insegnato ad associare i numeri pari con una ricompensa di acqua e zucchero, liquido molto gradito agli imenotteri, mentre quelli dispari erano collegati a un altro liquido dal sapore decisamente meno gradevole e più amaro, il chinino. Operazione completamento opposta è stata fatta con l'altro gruppo: numeri pari associati al chinino e acqua e zucchero con quelli dispari.
Hanno poi addestrato le api a scegliere correttamente confrontando numeri pari e dispari, presentando loro della carte su cui erano presenti delle figure geometriche nere che andavano da 1 a 10. Le api hanno imparato piuttosto in fretta a discriminare tra quantità pari e dispari per ricevere l'ambito premio, con una precisione che arrivata fino all'80%. Curiosamente, però, i ricercatori hanno notato che i due gruppi imparavano con ritmi differenti.
Le api addestrate ad associare i numeri dispari al premio zuccherino, impararono molto più velocemente delle altre. Una capacità che sembra essere inoltre completamente contraria alla nostra, che tendiamo invece a classificare molto più rapidamente i numeri pari. Hanno quindi alzato la posta in gioco e mostrato agli insetti carte con numeri completamente nuovi (11 e 12), e anche in questo caso se la sono cavata egregiamente, con un'accuratezza di circa il 70%.
Questo studio dimostra quindi che anche i minuscoli e "semplici" cervelli delle api, se rapportati alle dimensioni del corpo e "pesati" in base al numero di neuroni (86 miliardi nell'uomo e 960mila negli insetti), permettono di classificare numeri pari e dispari. Resta però ancora da capire in che modo questi imenotteri riescano a farlo, se per esempio eseguono calcoli aritmetici dividendo per due il totale, se invece contano ogni singolo elemento per arrivare alla conclusione e se questa cosa è collegata in qualche modo col numero dei petali dei fiori.
Quel che è certo è che anche questi piccoli insetti sono in grado di farlo con discreta precisione e tutto ciò ci aiuterà, forse, a comprendere meglio anche il valore adattativo di questa capacità in termini evoluzionistici, ancora oggi avvolta da un alone di mistero.