I dingo sono una particolare varietà di cane selvatici (Canis lupus dingo) che vive da diverse migliaia di anni in Australia e la cui origine è stata molto dibattuta dagli studiosi. Secondo una vecchia teoria i dingo derivano da alcuni cani domestici provenienti dalla Nuova Guinea – appartenenti alla varietà Canis lupus hallstomi, più nota come cane canoro della Nuova Guinea – che vennero importati in Australia dagli esseri umani intorno al 6.000 a.C. Un'altra ipotesi è invece che questi cani derivano da un lupo asiatico, giunto autonomamente sull'isola, spinto probabilmente dalla fame, attorno al 8.000 a.C.
Ma un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports ha fornito nuove importanti informazioni. Secondo gli autori, tra cui il dott. Loukas Koungoulos dell'Università di Sydney, il dingo è il discendente di quei primi cani domestici che subirono un processo di progressivo allontanamento dall'uomo e di successiva rinaturalizzazione. I reperti fossili di dingo che sono stati trovati presso il lago Mungo e il lago Milkengay, nel Nuovo Galles del Sud. hanno inoltre chiarito meglio la parentela e le differenze fra questi cani, gli esemplari domestici e i loro parenti asiatici.
Sembra infatti che i dingo si siano evoluti in Australia da un antico antenato che ha in comune con il cane canoro della Nuova Guinea, proveniente dall'Asia orientale. Questa varietà canina avrebbe infatti prima colonizzato l'Indonesia e la Papua Nuova Guinea, per poi spingersi più a sud, verso l'Oceania. Alcuni dei resti ritrovati nel lago Milkengay sono inoltre databili a circa 3.500-3.200 anni fa e ciò indicherebbe un'arrivo recente del dingo nel continente.
Gli autori dello studio hanno anche scoperto che a differenza dei primi dingo gli esemplari moderni sono molto più grandi e snelli, visto che raggiungono un'altezza media di 54 cm contro i 40-47 cm dei loro antenati. Ciò però risulta essere un'ulteriore prova che gli antenati dei dingo provenissero dal sud est asiatico e dalla Melanesia, visto che i cani di questa regione hanno una dimensione molto più ridotta.
«I nostri risultati confermano anche le informazioni relative alla variabilità regionale nel fenotipo del dingo, affermando che esse non derivato esclusivamente dalla recente ibridazione con il cane domestico, ma dal suo antenato, e suggeriscono inoltre che il fenotipo del dingo è cambiato nel tempo» hanno affermato gli scienziati nell'abstract dell'articolo, che poi ribadiscono come questa varietà sia la più antica di Canis lupus familiaris.
Questo non è stato però l'unico studio pubblicato in questi mesi dedicato alla storia complessa di questa specie. Qualche settimana fa, un altro articolo pubblicato su PNAS ha cercato di svelare i segreti dell'evoluzione del dingo, fornendo i risultati di un complesso studio genomico di 42 antichi esemplari, effettuato dai ricercatori della Queensland University of Technology. Essi hanno permesso d'individuare due differenti ondate migratorie, la prima avvenuta 8.000 anni fa, mentre la seconda raggiunse l'Australia circa 5.000 anni dopo. Tali informazioni si collegano perfettamente ai dati forniti dallo studio più recente e permettono di comprendere per qual ragione presso il lago Mungo e il lago Milkengay sono presenti fossili di età diversa.