Il partito laburista del Nuovo Galles del Sud, in Australia, ha deciso di stanziare 80 milioni di dollari per la creazione di un parco nazionale per accogliere i koala, animali inseriti nell’elenco delle specie in pericolo, a causa dei cambiamenti climatici e degli incendi.
L’obiettivo del partito però, lungi dall’essere virtuoso, è orientato più a conquistare voti visto che gli 80 milioni verranno stanziati in caso di vittoria alle prossime elezioni.
Nonostante questo, però, rimane che i koala ne trarrebbero un gran beneficio. L'impegno, infatti, renderebbe realtà la presenza di un luogo protetto per questi bellissimi animali nel sud-ovest di Sydney entro tre anni, invece dei 17 proposti dal governo nell'ambito di una più ampia politica di sviluppo per la regione, nota come Cumberland Plain Conservation Plan (CPCP).
«I residenti del sud-ovest di Sydney vogliono essere certi che i loro figli e nipoti possano ancora vedere i koala locali prosperare in natura. Un parco nazionale farà in modo che ciò accada» ha dichiarato ai media la portavoce del partito, Penny Sharpe.
Aggiungendo che «i koala non possono aspettare 17 anni» perché è proprio questo che gli esperti confermano essere il tempo della loro probabile estinzione definitiva.
Molto soddisfatto Gary Dunnett, l'amministratore delegato della National Parks Association del Nuovo Galles del Sud: «Siamo assolutamente lieti di sapere che il parco dei koala diventerà realtà a breve termine e non sarà rinviato di anni o decenni come è attualmente proposto nel CPCP», ha affermato.
«Purtroppo siamo di fronte a una crisi di estinzione in questo momento e non possiamo continuare a rinviare l’inizio di una vera azione per la conservazione. Che, oltretutto, non può essere quella proposta dal CPCP che non si impegna nemmeno a spiegare come vorrebbe proteggere quelle terre dedicate ai koala».
Il governo australiano ha inserito i koala nella lista delle specie a rischio di estinzione nello stato del Queensland, nel Nuovo Galles del Sud e nell’Australian Capital Territory (ACT), il territorio federale dove si trova la capitale Canberra, vale a dire la gran parte del loro habitat naturale.
Questi piccoli mammiferi marsupiali, tra gli animali più iconici dell’Australia, in base ai parametri fissati dall’Environment Protection and Biodiversity Conservation Act del 1999, il principale riferimento legislativo per la protezione dell’ambiente e degli animali selvatici in Australia, sono passati nel giro di dieci anni da animali considerati “non a rischio” a specie “vulnerabile”, fino alla categoria degli esseri viventi “in pericolo”.
Infatti, purtroppo, negli ultimi anni la loro popolazione è notevolmente calata in particolare a causa della perdita dell’habitat e si stima che senza interventi urgenti potrebbe scomparire del tutto entro i prossimi decenni.
Le minacce che hanno messo in pericolo la popolazione dei koala sono state diverse, tra cui ci sono senz’altro i lunghi periodi di siccità e i grossi incendi estivi, in particolare quelli dell’estate tra il 2019 e il 2020, che per l’estensione e la gravità dei fenomeni è conosciuta come “Black Summer”.
Il calo di popolazione peggiore sembra essere, tuttavia, quello registrato proprio nel Nuovo Galles del Sud, sia perché i gravi incendi che si stima abbiano ucciso fino a 5mila koala e distrutto un quarto dell'habitat della fauna selvatica.
Sia perché, come riporta il WWF Australia, dal 2016 il governo locale ha indebolito le leggi per la conservazione della vegetazione e il disboscamento è aumentato di 13 volte.
In tutti questi anni il governo australiano è stato accusato di non aver fatto abbastanza per tutelare la salute dei koala, tanto che ora ha annunciato che investirà 50 milioni di dollari australiani (circa 31 milioni di euro) per progetti di conservazione e protezione della specie. In che modo e quando, non è stato specificato.