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10 Luglio 2023
16:20

Un nuovo nido di Caretta caretta sulla spiaggia di San Vito Lo Capo

Seppur la spiaggia di San Vito lo Capo sia particolarmente trafficata da turisti e bagnanti, quest'estate è divenuta protagonista di una deposizione di Caretta caretta, un fenomeno che non capitava da diversi anni.

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La Sicilia è una delle regioni preferite dalle femmine di Caretta caretta durante la stagione estiva, il periodo in cui depongono le loro uova sulle spiagge. Non tutte le spiagge dell'isola sono tuttavia visitate con la stessa frequenza, con la maggioranza delle femmine che prediligono nidificare sulla costa meridionale e sulle piccole isole (come Lampedusa) rispetto alla costa ionica e tirrenica, che presentano inoltre litorali molto più rocciosi. La nidificazione di una tartaruga sulla spiaggia di San Vito lo Capo, nel trapanese, avvenuta la sera dello scorso 8 luglio risulta quindi una piacevole e inaspettata sorpresa, in quanto dimostra che anche il tratto di mare antistante la famosa località balneare, posta a pochi chilometri dalla Riserva dello Zingaro, può essere idoneo per questi rettili marini.

Era da molto tempo infatti che non si assisteva alla deposizione di una tartaruga nei pressi di San Vito lo Capo, una delle principali mete turistiche siciliane e una dei luoghi di maggior ritrovo estivi dei siciliani. La tartaruga è comparsa sulla battigia verso le nove di sera ed è stata assistita da diversi turisti e bagnanti, che hanno subito chiamato gli esperti e diverse associazioni locali. Arrancando per una quindicina di metri lontana dalle onde, la tartaruga ha poi deposto circa 100 uova nell'arenile, che è stato subito recintato in previsione dell'arrivo dei bagnanti il giorno successivo.

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È stata la stessa Capitaneria di Porto di Trapani ad intervenire velocemente per recintare l’area e proteggere il sito di nidificazione, con delle transenne che saranno molto utili per evitare che i bagnanti possano interferire con la schiusa delle uova, che dovrebbe avvenire tra la fine agosto e l'inizio di settembre.

L’Amministrazione comunale ha invitato tramite una nota ufficiale sia residenti che i turisti a rispettare le regole imposte per la salvaguardia di questi animali e di non superare le transenne, per non disturbare lo sviluppo delle piccole tartarughe all'interno delle uova. Anche il semplice calpestio può infatti danneggiare le uova o spostare l'equilibrio termico del nido, fondamentale per la nascita di un numero adeguato di maschi e di femmine.

Le tartarughe marine sono fra le specie protette a maggior rischio di estinzione dei nostri mari, in quanto vittime frequenti di incidenti e dell'ingestione di micro e macro plastiche, che portano diversi esemplari a morire soffocati o di fame. Proprio per aiutare la specie, da diversi anni numerosi volontari (Legambiente, WWF) ed esperti lavorano per aiutare le femmine nel loro processo di nidificazione e proteggono i piccoli già quando sono all'interno delle uova.

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Con la cementificazione delle spiagge e il turismo di massa dei mesi estivi, noi umani abbiamo inoltre limitato parecchio l'areale di nidificazione delle tartarughe, che per raggiungere spiagge libere dagli esseri umani devono compiere viaggi sempre più lunghi e faticosi. La situazione è migliorata solo ultimamente con il progressivo interesse del pubblico per questa specie, un percorso di riavvicinamento ed accettazione avvenuto nel corso degli ultimi decenni anche grazie diversi progetti di conservazione e di divulgazione. Ed il fatto che una tartaruga abbia deciso di nidificare e di consegnare le proprie uova alla sabbia di una delle spiagge più famose e visitate dell'intera Sicilia, ci dimostra che il rapporto complesso fra uomo e natura non si è fortunatamente ancora interrotto. 

Nelle prossime settimane il nido verrà seguito dai diversi volontari presenti a San Vito e dagli stessi operatori della Capitaneria di Porto che hanno transennato il tratto di spiaggia visitato dalla tartaruga, con il comune che si dichiara entusiasta nel sapere che il suo litorale sia sempre famoso anche per la fauna marina. Lo scorso inverno delle balenottere comuni si erano fatte ammirare a poche miglia dal faro di San Vito durante il loro lungo viaggio verso oriente. L'aumento degli avvistamenti di animali selvatici porta quindi a pensare che il mare di quest'angolo di Sicilia stia divenendo sempre meno inquinato e più predisposto alla vita delle specie marine.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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