Sono stati recentemente portati alla luce dal sottosuolo e descritti i resti di un gigantesco ittiosauro, un gruppo di rettili marini che anticamente dominavano gli oceani mesozoici.
Un cranio di due metri, ben conservato, da cui i paleontologi possono indirettamente (ma accuratamente) stimare le dimensioni di tutto l'organismo: l'animale era grande quanto un capodoglio. La scoperta pone ulteriori luci sulle prime fasi evolutive del gruppo degli ittiosauri, essendo quello ritrovato il più antico esponente conosciuto di questi rettili. Una rapida crescita delle forme corporee e lo sviluppo di pinne e forme idrodinamiche, analogamente a quanto successo a pesci e, milioni di anni dopo, ai mammiferi cetacei.
L'autore principale dello studio, il Dr. Martin Sander, paleontologo presso l'Università di Bonn e ricercatore presso il Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles (NHM) ha dichiarato: «Gli ittiosauri derivano da un gruppo ancora sconosciuto di rettili che vivono sulla terraferma e respiravano aria a loro volta. Dalle prime scoperte di scheletri nel sud dell'Inghilterra e in Germania oltre 250 anni fa, questi" pesci-sauri "sono stati tra i primi grandi rettili fossili conosciuti dalla scienza, molto prima dei dinosauri, e da allora hanno catturato l'immaginazione popolare»
Gli ittiosauri, gli antichi dominatori oceanici
Attenzione a non chiamarli dinosauri acquatici: tecnicamente questi rettili marini appartenevano ad una linea filogenetica diversa da quella che ha portato a tirannosauri, triceratopi e uccelli (come d'altronde si fa spesso confusione con gli pterosauri, grandi rettili volanti non dinosauri ma assolutamente non imparentati con gli uccelli).
Gli ittiosauri – dal greco "pesci lucertola" – sono un grande gruppo estinto di rettili vissuto tra 250 e 90 milioni di anni fa, anche se la loro origine è controversa. Basti pensare che nel 1937, il paleontologo Friedrich von Huene ipotizzò persino che gli ittiosauri non fossero rettili, ma rappresentassero invece un lignaggio sviluppato separatamente dalla classe degli anfibi!
Non sono ancora chiare le forme di transizione a partire dai possibili antenati terrestri, sebbene nel 2014 è stato descritto un piccolo rettile del Triassico inferiore con caratteristiche da ittiosauro e che suggerisce uno stile di vita anfibio, a metà tra terraferma e mare.
I primi fossili accertati di ittiosauri risalgono a 246 milioni di anni fa, da sedimenti provenienti da Canada, Cina, Giappone e Norvegia. Queste prime forme includevano i generi Chaohusaurus, Grippia e Utatsusaurus, organismi già piuttosto diversificati a suggerire un'origine più antica e assomigliavano più a lucertole con pinne che ai pesci o ai delfini come le specie successive e più familiari.
Scavato da un'unità rocciosa chiamata Fossil Hill Member nelle montagne di Augusta in Nevada e composto da un cranio ben conservato insieme a parte della spina dorsale, della spalla e del busto, il nuovo ritrovamento è stato stimato risalire proprio a questo antichissimo periodo: 247 milioni di anni, milione più milione meno.
Ma a differenza dei generi già conosciuti, Cymbospondylus youngorum, questo il nome della nuova specie scoperta, presentava dimensioni davvero sorprendenti. Con i suoi 17 metri è il vertebrato gigante più antico mai scoperto (sia di terra che di mare), in pratica quanto un capodoglio attuale.
Il dottor Sander ha recentemente raccontato la scoperta avvenuta nel 2011, spiegando che solo poche vertebre affioravano dalla roccia e che, in un freddo giorno di Settembre, il team di paleontologi ha avuto bisogno di "riscaldarsi" un po' picconando la formazione rocciosa e regalando al Mondo questo fantastico animale.
Il nuovo nome della specie, C. youngorum, onora una felice coincidenza: la sponsorizzazione del lavoro sul campo da parte del Great Basin Brewery di Reno, di proprietà di Tom e Bonda Young, gli inventori della famosa birra locale Icky che porta come simbolo proprio un ittiosauro.
Non ci sono solo ittiosauri nelle formazioni rocciose analizzate: gli scavi hanno portato alla luce molte specie di ammoniti, antenati dotati di conchiglia dei moderni cefalopodi come seppie e polpi, oltre ad altri gruppi di rettili marini. Tutte possibili prede e competitors di C. youngorum. Il muso, infatti, ed i suoi denti conici suggerisce una dieta a base di calamari e pesci.
Secondo i ricercatori la scoperta però può aiutarci a comprendere meglio anche la storia evolutiva di animali attualmente presenti sul pianeta. Le balene e gli ittiosauri condividono molto più delle semplici dimensioni corporee, ed infatti presentano morfologie ed adattamenti simili, così come storie evolutive simili: entrambi i gruppi sono sorti inizialmente in seguito ad estinzioni di massa.
Queste somiglianze li rendono scientificamente preziosi per lo studio comparativo. Gli autori hanno combinato la modellizzazione al computer e la paleontologia tradizionale per studiare come questi animali marini hanno raggiunto dimensioni record in modo indipendente. Tuttavia gli ittiosauri hanno avuto una crescita molto più rapida dei cetacei, diventando giganti all'inizio della loro storia evolutiva a differenza delle balene che hanno impiegato molto più tempo.