Un raro fossile di un'antica specie di cane è stato recentemente ritrovato da un team di paleontologi degli Stati Uniti. Lo scheletro, quasi completo di tutte le sue parti, appartiene ad un archeocione, un canide simile ad una moderna volpe che viveva nell'area che oggi è San Diego fino a 28 milioni di anni fa.
Un canide americano di ventotto milioni di anni fa
Molto prima dell'arrivo dell'uomo, avvenuto 14mila anni fa e in compagnia dal suo fedelissimo migliore amico, il continente americano ospitava già da milioni di anni altri mammiferi membri della famiglia dei canidi. In greco Archaeocyon significa "cane antico": fisicamente, l'archeocione aveva le dimensioni di una volpe, con gambe lunghe e una testa piccola.
I resti fossili erano incastonati in due grandi blocchi di arenaria e argille portati alla luce nel 2019 in un cantiere edile nell'area di Otay Ranch nella contea di San Diego. Il fossile risale al tardo Oligocene e si ritiene che abbia un'età compresa tra 24 e 28 milioni di anni. Poiché gli archeocioni già presenti nella collezione del museo sono incompleti e in numero limitato, il nuovo fossile aiuterà il team di paleontologi a riempire gli spazi vuoti su ciò che sanno di questi antichi mammiferi americani.
La scoperta segue di pochi mesi quella di Diegoaelurus, il più antico esponente conosciuto dei mammiferi carnivori “dai denti a sciabola”.
Cosa possiamo scoprire dai nuovi frammenti ossei
Ma cosa possiamo scoprire dai nuovi frammenti di archeocione? Il nuovo fossile è completamente intatto tranne che per una parte della sua lunga coda. Alcune delle sue ossa sono state confuse, forse a causa dei movimenti della terra dopo la morte dell'animale, ma il cranio, i denti, la colonna vertebrale, le gambe, le caviglie e le dita dei piedi sono completi, fornendo una grande quantità di informazioni sui cambiamenti evolutivi degli Archeocyon.
«È come se avessi trovato un ramo di un albero, ma hai bisogno di più rami per capire che tipo di albero è», ha affermare il dottor Linn, uno dei paleontologi che ha trascorso quasi 120 ore da dicembre a febbraio scoprendo parzialmente il fragile e sottile scheletro dalla roccia. «Non appena scopri le ossa, iniziano a disintegrarsi… Ho usato molta pazienza e molta colla».
Fossili di Archeocyon sono stati trovati negli stati del Pacifico nord-occidentale e delle Grandi Pianure, ma quasi mai nel sud della California, dove i ghiacciai e la tettonica a placche hanno sparso, distrutto e sepolto in profondità molti fossili di quel periodo storico. Così come per Diegoaelurus, anche questa nuova scoperta arriva da un cantiere edile: secondo una nuova legge californiana infatti, qualsiasi lavoro di scavo di suolo pubblico deve prevedere una valutazione paleontologica degli strati rocciosi scavati dagli operai, in modo da non distruggere tesori come questi.
Il paleontologo Pat Sena stava osservando le rocce di un progetto pubblico stradale quasi tre anni fa, quando vide quelli che sembravano minuscoli frammenti bianchi di osso che sporgevano da una roccia scavata. Ha segnato le rocce con un pennarello nero e le ha spostate al museo, dove il lavoro scientifico si è presto interrotto per quasi due anni a causa della pandemia. Il 2 dicembre poi il dottor Linn ha iniziato a lavorare sulle due grandi rocce, utilizzando piccoli strumenti da intaglio e spazzole per rimuovere gradualmente gli strati di pietra.
«Ogni volta che scoprivo un nuovo osso, il puzzle diventava più chiaro – ha spiegato il dottor Linn – Mi dicevo: "Oh guarda, qui è dove questa parte si abbina con questo osso, qui è dove la colonna vertebrale si estende alle gambe, qui è dove si trovano il resto delle costole"». Una volta che lo zigomo e i denti del fossile sono emersi dalla roccia, è diventato chiaro che si trattava di un'antica specie di canide.
Mentre i felini antichi avevano solo denti che laceravano la carne, i canidi onnivori avevano sia denti taglienti nella parte anteriore per uccidere e mangiare piccoli mammiferi, sia denti più larghi simili a molari nella parte posteriore della bocca usati per schiacciare piante, semi e bacche. Questo mix di denti e la forma del suo cranio ha aiutato gli esperti a identificare il fossile come Archeocyon.
La lunghezza delle ossa della caviglia dove si sarebbero collegati ai tendini di Achille suggerisce che gli Archeocyon si fossero adattati per inseguire le loro prede per lunghe distanze attraverso praterie aperte. Si ritiene inoltre che la loro coda forte e muscolosa possa essere stata usata per il bilanciamento durante sterzate e curve repentine, proprio come un moderno ghepardo. Infine, dalla conformazione di unghie e zampe i paleontologi pensano che fosse in grado di arrampicarsi sui tronchi degli alberi, camminava in punta di piedi e aveva artigli non retrattili.