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20 Novembre 2023
15:00

Un gruppo di Cani da Pastore Maremmani Abruzzesi accerchia un escursionista a Brentonico

Un escursionista è stato accerchiato dai Cani da Pastore Maremmani Abruzzesi di una malga in località Polsa di Brentonico. «Bisogna assolutamente evitare che eventi di questo tipo tornino ad accadere», afferma il Sindaco.

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Venerdì 17 novembre, a Brentonico, nel Trentino meridionale, un uomo è stato raggiunto e accerchiato da un gruppo di Cani da Pastore Maremmani Abruzzesi usciti dal proprio recinto, situato nei pressi di Malga Susine, a pochi chilometri dalla nota località turistica di Polsa.

Giovanni Voltolini, questo il nome dell'escursionista, stava passeggiando con il suo Labrador Retriever, il quale era legato al guinzaglio. Spaventato e preoccupato anche per la sorte del suo cane, ha urlato finché è stato raggiunto da una coppia di turisti che si trovava poco distante. Anche grazie al loro intervento l'incidente si è concluso senza conseguenze per nessuno.

«Ho avuto davvero paura, ma non per me, bensì per il mio cane, che è stato il primo interesse dei Maremmani. L'ho difeso con il mio corpo – spiega a Kodami Voltolini – Nemmeno per un istante ho pensato alla mia incolumità, ma alla sua. Fortunatamente ne siamo usciti illesi entrambi. La mia speranza è che in seguito a quanto accaduto, a rimetterci non siano i cani, che appartengono a una razza selezionata proprio per proteggere il bestiame dalle insidie. Piuttosto mi auguro che non accada mai più a nessuno e che d'ora in poi vadano gestiti diversamente e gli venga impedito di avvicinarsi agli escursionisti, che da queste parti sono numerosi».

«Appena sono venuto a conoscenza della vicenda ho provato a contattare Voltolini, per sincerarmi delle sue condizioni e per comprendere i dettagli riguardanti la dinamica dell'incidente – spiega a Kodami Dante Dossi, Sindaco del Comune di Brentonico – Questa vicenda ci porta a riflettere ancora una volta sulla complessità della coesistenza tra le specie. La presenza dei cani da guardiania infatti è determinata dal fatto che il lupo sta ampliando il suo areale. Sull'Altopiano di Brentonico è ormai una presenza stabile e noi umani siamo quindi chiamati a trovare nuove strade per la sana convivenza, anche grazie all'ausilio di sistemi di prevenzione».

Non è però la prima volta che i Cani da Pastore Maremmani Abruzzesi dei gestori di Malga Susine si rendono protagonisti di una vicenda di questo tipo. Già nel novembre del 2022, infatti, uscirono dalla recinzione della struttura durante la notte e ferirono un altro cane che era libero di muoversi sul territorio.

«Bisogna assolutamente evitare che eventi di questo tipo tornino ad accadere e per questo motivo nei prossimi giorni manderemo dei controlli comunali per verificare le metodologie usate per la detenzione dei cani e per assicurarci che la zona circostante possa essere frequentata in sicurezza anche dagli escursionisti – afferma il Sindaco – Malga Susine si trova in un ambiente delicato, dove in passato è già avvenuta una predazione ai danni di un asino».

Secondo Dossi il territorio dell'Altopiano di Brentonico, che è interessato anche da un importante afflusso turistico sia in inverno che in estate, sta andando incontro a un periodo complicato, in cui verrà richiesta una profonda riflessione che porti a un nuovo equilibrio tra gli esseri umani e le altre specie: «Personalmente credo che si tratti di un percorso in cui non vedo soluzioni semplici, agili e realizzabili in tempi stretti – e aggiunge – Sono comunque contrario all'idea di uccidere i lupi come si faceva in passato, prima che la specie rischiasse di estinguersi proprio a causa della persecuzione da parte dell'uomo».

In alcuni casi, però secondo Dossi, bisognerà effettivamente cominciare ragionare anche su questa ipotesi: «La vedo come un'ultima spiaggia, da prendere in considerazione solo in casi specifici, laddove sia realmente necessario un intervento e solo se le misure precauzionali hanno dimostrato di non essere sufficienti – e conclude – La convivenza con la fauna del nostro territorio in questo momento ci richiede una buona dose di buon senso. Ognuno deve abituarsi a cambiare i propri comportamenti, ma ciò non deve mettere a rischio la vera essenza delle nostre montagne, che è rappresentata dalla libertà».

L'Altopiano di Brentonico, tra il Monte Baldo e il Garda

L'Altopiano di Brentonico è un territorio a cavallo tra la Valle dell'Adige e l'Alto Garda, poco distante dalla Lessinia, ovvero l'area da cui, ormai più di 10 anni fa, è partita la diffusione del lupo in Trentino. In questa zona di confine tra la provincia di Trento e quella di Verona, sulle pendici del Monte Baldo, la presenza della specie è stata al centro di numerose polemiche anche in passato.

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La zona di Malga Susine, tra il Garda e la Valle dell’Adige

Lo scorso mese di marzo, infatti, era divenuto particolarmente noto sui social un video che ritraeva un lupo intento a muoversi tra le strade del paese di Brentonico. I presenti, intenti a riprendere gli spostamenti dell'animale, invece di mantenere il silenzio e allontanarsi, come bisognerebbe fare in queste situazioni, cominciano a ululare e miagolare per ottenere le sue attenzioni. Fortunatamente nelle immagini (che preferiamo non diffondere ulteriormente) si intravede il lupo che si allontana ignorando gli umani.

Nel gennaio del 2022, invece, un cane da pastore di 15 anni di nome Vispo, ormai troppo anziano per lavorare, venne predato dai lupi nei pressi della sua abitazione, in frazione Prada, dove veniva lasciato libero nei terreni che circondano la tenuta. La triste morte di Vispo viene considerata la seconda predazione accertata da parte del selvatico in Trentino, dopo quella avvenuta appena Folgaria poche settimane prima.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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