Nelle specie sociali in cui i legami sono a lungo termine, è molto importante saper riconoscere gli individui familiari da quelli sconosciuti, così come anche chi è amico da chi non lo è, in modo da poter interagire con i primi e evitare accuratamente i secondi. Una modalità in cui può avvenire questo riconoscimento è attraverso i segnali vocali, particolarmente importanti soprattutto per quelle specie la cui visibilità è limitata a causa della fitta vegetazione e dell'ambiente. La capacità di discriminare gli altri non è però limitata esclusivamente verso gli individui della stessa specie: animali domestici infatti, ormai abituati alla convivenza con l'uomo come cavalli, gatti e cani, riescono a distinguere voci umane familiari da quelle non familiari.
Ad oggi però si aggiunge una nuova specie a questa lista: uno studio pubblicato recentemente su Animal cognition ha dimostrato che anche i gorilla occidentali (Gorilla gorilla), una specie che vive nella fitta foresta pluviale dell'Africa occidentale dove la visibilità è estremamente ridotta, possono farlo.
Lo studio: i gorilla discriminano le voci estranee da quelle familiari con valenza positiva o negativa
I ricercatori hanno sottoposto un gruppo di 12 gorilla occidentali che vivono allo allo zoo di Atlanta, in Georgia, a un esperimento. Hanno infatti registrato la voce di persone che gli animali non avevano mai conosciuto, quindi estranei, e persone familiari con cui avevano un legame positivo, ad esempio i keepers dello zoo che si occupano abitualmente di alimentarli, o un legame negativo come i veterinari e l'addetto alla manutenzione. Hanno poi riprodotto queste registrazioni in playback per vedere come i gorilla reagivano al tipo di voce. Nello specifico, hanno valutato la frequenza degli sguardi, quanto tempo fissavano il registratore, il tempo che passava tra l'inizio della riproduzione e il primo sguardo verso la voce registrata e eventuali comportamenti legati allo stress.
I risultati hanno soddisfatto le loro aspettative: quando la voce non era familiare o era associata a qualcuno con cui avevano avuto interazioni negative, i gorilla guardavano la sorgente acustica molto più frequentemente, per più tempo e più velocemente rispetto a quando la voce riprodotta era di qualcuno familiare con cui avevano un legame positivo. Inoltre, mostravano comportamenti legati allo stress come ansia e aggressività, fino a quattro volte più frequentemente quando la voce era di un estraneo o di un familiare con valenza negativa.
I gorilla memorizzano e associano le voci alla loro valenza positiva o negativa
La differenza di comportamenti nella condizione di voce familiare positiva, negativa e estranea, mostra chiaramente che i gorilla riescono a riconoscere il tipo di voce e associarla al legame, o alla mancanza di questo, che hanno con quella persona. Questo vuol dire, suggeriscono i ricercatori, che i gorilla sono capaci di memorizzare e anche associare gli stimoli acustici di un'altra specie alla valenza positiva o negativa delle interazioni che hanno avuto con loro. Inoltre, i comportamenti legati allo stress che i gorilla hanno mostrato quando la voce era associata a una valenza negativa o era di un estraneo, mostrano che i gorilla percepiscono la loro voce come stressante e fonte di angoscia.
Infine, suggerisce il team, i comportamenti simili mostrati in reazione a voci sconosciute o conosciute ma con valenza negativa, fanno emergere che in questa specie i nuovi stimoli sociali vengono percepiti preventivamente in maniera negativa a causa della loro potenziale pericolosità. Questo non deve però particolarmente sorprendere: i gorilla infatti non sono di certo famosi per essere accoglienti con gli estranei. Quando due gruppi si incontrano infatti, i due maschi alfa, i cosiddetti silverback, si scontrano spesso tra loro in una vera e propria lotta all'ultimo sangue. Ulteriori studi potranno dire di più se il riconoscimento degli umani attraverso i segnali acustici avviene anche in natura, dove l'interazione tra queste due specie è molto meno frequente che in cattività.