No, non è un mostro marino, nel senso che esiste davvero ed è davvero enorme. Un esemplare di storione bianco di più di tre metri è stato catturato e rilasciato il mese scorso lungo il corso del fiume Fraser in Canada. Osservare un esemplare adulto di storione in natura è una di quelle esperienze che difficilmente si dimenticano: lo sa bene Yves Bisson, il pescatore che è riuscito a incontrare questo meraviglioso animale. Prima di rilasciarlo in natura, Bisson ha deciso di misurare, fotografare e filmare lo storione.
Yves Bisson ha così raccontato l'esperienza: «Dopo essere saltato fuori dall’acqua due volte durante il "combattimento" io ed i miei colleghi ci siamo guardati increduli vedendo le sue dimensioni gigantesche. Abbiamo capito subito di esserci imbattuti in un pesce speciale». In effetti le misurazioni hanno confermato il presentimento dei pescatori. L'animale è risultato essere lungo 3,3 metri per 270 chili di peso: dimensioni notevoli ma neppure da record per questi pesci ossei.
Poi, dopo aver immortalato questo particolare momento Bisson ed il suo team hanno rilasciato l'animale, che si è lentamente allontanato: «È un comportamento abbastanza normale per lo storione essere immobile e docile in acque poco profonde dopo essere stato rilasciato»
Gli storioni, una famiglia di antichi "mostri acquatici" a rischio di estinzione
Gli storioni sono 27 specie di pesci appartenenti alla famiglia degli acipenseridi diffusi in tutto l'emisfero boreale. Sia gli storioni che gli affini pesci spatola sono stati definiti "pesci primitivi" perché le loro caratteristiche morfologiche sono rimaste relativamente invariate dalla prima documentazione fossile. Si sono infatti evoluti durante il Cretaceo superiore, quasi 100 milioni di anni fa.
Gli storioni sono pesci longevi e a maturazione tardiva e presentano caratteristiche morfologiche distintive: una pinna caudale eterocerca cioè simile a quella degli squali, un corpo lungo e affusolato senza squame ma corazzato con cinque file laterali di ossa piatti chiamati scutes. Non avendo denti, non masticano le prede e per catturare i crostacei di cui principalmente si nutrono, utilizzano un meccanismo di aspirazione. Nelle torbide acque che solitamente frequentano, gli occhi sono piuttosto "inutili": per orientarsi si affidano ad una combinazione di sensazioni tattili e chemiosensoriali rilevate dai quattro barbi, e l'elettrorecezione tramite le loro ampolle di Lorenzini.
Diverse specie possono diventare abbastanza grandi, in genere con una lunghezza compresa tra 2 e 3,5 metri. Il più grande storione mai registrato era una femmina di storione beluga catturata nell'estuario del Volga nel 1827, che misurava 7,2 metri di lunghezza e pesava 1.571 kg. La maggior parte degli storioni sono anadromi che migrano a monte dei corsi d'acqua per deporre le uova, ma trascorrono la maggior parte della loro vita nutrendosi nei delta dei fiumi e negli estuari. Alcune specie abitano esclusivamente ambienti d'acqua dolce, mentre altre preferiscono ambienti marini vicino alle aree costiere e sono note per avventurarsi in mare aperto.
Purtroppo molte specie di questa famiglia sono oggi a rischio di estinzione o sono già scomparse da tutti i fiumi ed i mari del mondo, come lo storione del Syr Darya (Pseudoscaphirhynchus fedtschenkoi) che non viene più avvistato dagli anni sessanta.
Diverse specie di storione vengono raccolte per le loro uova, che vengono trasformate in un alimento di lusso, il caviale, e ciò ha portato ad uno sfruttamento eccessivo.