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30 Luglio 2023
9:00

Un elefante robot in un tempio dell’India sostituisce gli animali veri nei riti religiosi

Molti animali sono ancora parecchio utilizzati in cerimonie o eventi folklorico-religiosi, come gli elefanti asiatici. Qualcosa però sta lentamente cambiando e un tempio indiano ha rimpiazzato gli animali veri con un esemplare robot.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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L’utilizzo degli animali per motivi di intrattenimento o per motivi folklorico-religiosi è ancora ampiamente diffuso, in Italia e in tutto il mondo. Ultimamente stiamo però assistendo a una, anche se ancora soffusa, sostituzione degli animali grazie all’uso della tecnologia, come sta avvenendo nei circi con gli ologrammi. Anche nelle feste popolari o religiose in alcune, nonostante poche, situazioni si stanno sostituendo gli animali vivi con feticci (qui alcuni esempi tra Italia e Spagna).

Una nuova notizia, che ci regala speranza e un lieve sospiro di sollievo, viene da un tempio dell’India, dove un elefante robot sta rimpiazzando esemplari veri nei riti religiosi. Un passo storico che potrebbe segnare il cammino verso la fine dello sfruttamento di questi animali in occasione di celebrazioni e attività turistiche.

L’elefante robot di Kerala

Insomma, una buona notizia! Come primissimo passo per porre fine all'uso degli animali nelle celebrazioni religiose, un tempio dello stato meridionale del Kerala, in India, ha iniziato ad utilizzare un elefante meccanico nei rituali religiosi, in sostituzione agli esemplari vivi.

L'elefante robot è stato donato al tempio Irinjadappilly Sree Krishna, nel distretto di Thrissur, da PETA (People for Ethical Treatment of Animals) insieme all'attrice indiana Parvathy Thiruvothu.

Il modello di elefante donato al tempio misura 3,30 metri di altezza, pesa circa 800 kg ed è realizzato con una struttura in ferro. Il sacerdote del tempio ha accolto con favore la donazione dell'elefante meccanico e ha dichiarato che "spera che anche altri templi prendano in considerazione la sostituzione degli elefanti con esemplari meccanici per i loro rituali".

Gli elefanti svolgono infatti un ruolo molto importante nelle feste dei templi di tutta l’india. Nello specifico, lo stato del Kerala ospita circa un quinto dei circa i 2.500 elefanti detenuti in cattività in tutta l'India.

Elefanti nelle cerimonie, scarso benessere e pericolo per le persone

Per anni, attivisti locali e internazionali hanno espresso preoccupazione per il trattamento che ricevono gli elefanti in India, sia quelli utilizzati nel turismo che quelli utilizzati nei riti religiosi. Solo nello stato del Kerala, tra il 2018 e l'inizio del 2023, sono morti 138 elefanti che vivevano in cattività.

I festival sono di per sé eventi estremamente stressanti per gli animali. Rumori forti, agglomerazione di persone, costrizione con catene e contatto fisico forzato sono solo alcune delle fonti di sofferenza.

Più in generale, inoltre, la cattura dallo stato di libertà, i metodi crudeli di contenimento e addomesticamento e la frustrazione legata alla cattività portano questi animali a condurre una vita di sofferenza e a sviluppare comportamenti anormali e pericolosi.

Oltre allo scarso benessere degli animali, ciò che preoccupa è anche l’incolumità delle persone. Infatti, secondo i dati raccolti dalla Heritage Animal Task Force, in un periodo di 15 anni, gli elefanti in cattività del Kerala hanno ucciso 526 persone.

L’elefante Thechikkattukavu Ramachandran, che è in cattività da circa 40 anni ed è uno degli individui più utilizzati nel circuito dei festival del Kerala, nell'arco della sua "carriera" ha ucciso 10 persone (sei mahout e quattro donne) e tre elefanti.

In definitiva, è imperativo per la sicurezza degli animali e delle persone che il più presto possibile si verifichi il cambiamento. Si spera che il nuovo elefante meccanico sia il primo di una lunga serie per arrivare ad organizzare eventi totalmente "cruelty-free".

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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