Non ce l'ha fatta il delfino che questa mattina si è arenato sul litorale di Pozzuoli, vicino Napoli, all'altezza del Lido Italia. L'animale questa mattina intorno alle 9.30 è stato trovato da alcuni passanti mentre si dibatteva nell'area antistante il Lido cercando, invano, di tornare in acqua.
«Ha lottato, ma non c'è stato nulla da fare», racconta a Kodami Carmine Meloro, presidente del Comitato dei pescatori del molo San Vincenzo. Sono stati proprio i pescatori i primi ad arrivare e a trovare l'animale poco prima che morisse.
«Sul posto è intervenuta sia la Capitaneria di Porto con Vincenzo Lucignano, che gli operatori l'Asl, ma non sono riusciti a salvarlo, ormai era troppo tardi», spiega Meloro. Seguendo la procedura corretta, i cittadini hanno contattato la Capitaneria, ma evidentemente era troppo provato dalla permanenza fuori dall'acqua per riuscire a sopravvivere.
L'animale trovato, nello specifico, era una stenella, una specie di delfino più rara da avvistare sotto costa rispetto a quanto avviene con, ad esempio il tursiope. Le cause che l'hanno spinto ad avvicinarsi alla riva non sono ancora note, su questo faranno luce gli esperti. Alle associazioni intervenute sul posto resta l'amarezza per quanto avvenuto.
«Ci dispiace moltissimo. Come Comitato siamo molto attivi nella attività di salvaguardia, penso che i pescatori possano essere alleati della fauna marina, quindi è molto triste quando si verificano questi episodi».
Il rapporto tra i professionisti del mare e le specie marine è da sempre molto stretto: «Spesso quando usciamo in mare riusciamo ad avvicinarli, li vediamo in gruppo sul molo San Vincenzo, ma anche nella zona antistante la stazione zoologica di Napoli». Proprio con i ricercatori dell'Anton Dohrn i comitati San Vincenzo, Associazione Domizia e Vivo per la Pesca hanno iniziato alcuni progetti di monitoraggio delle specie marine che nel 2024 comprenderanno anche le tartarughe Caretta caretta. «Le tartarughe sono state avvistate mentre risalivano il fiume Sarno e il nostro monitoraggio si concentrerà proprio in quella zona», conferma Meloro.
Kodami aveva già raccontato come la convivenza tra persone e fauna marina, fosse possibile, nonostante le difficoltà. Esistono infatti grossi problemi riguardo l'interazione tra animali e pescatori. I delfini, in particolare, spesso interagiscono depredando il pescato dalle reti e creando un danno al pescatore che si ritrova il pesce mangiato e quindi invendibile. Per risolvere il conflitto, i ricercatori, sia dell'Anton Dohrn che del progetto Life Delfi, hanno creato una rete virtuosa tra questi lavoratori e le creature del mare.