Qualche mese fa i biologi marini del Pelagos Cetacean Research Institute, mentre effettuavano le loro classiche spedizioni al largo del golfo di Corinto, in Grecia, hanno avvistato una stenella striata (Stenella coeruleoalba) che presentava una particolare mutazione anatomica. Il delfino, infatti, disponeva di una sorta di pollice per ciascuna pinna pettorale. Nonostante l'aspetto insolito delle sue pinne, il delfino teneva comunque il passo del resto del suo gruppo ed è stato visto per ben due volte nuotare insieme alla sua famiglia, mentre saltava, giocava e sfidava in gara di velocità.
A coordinare il progetto Pelagos Cetacean Research e a diffondere le prime immagini dell'animale sui social, avvistato durante il luglio scorso, è stato Alexandros Frantzis, biologo marino e presidente dello stesso istituto di ricerca sui cetacei. Questa è la prima volta in assoluto che un individuo simile viene avvistato nelle acque profonde che circondano la Grecia, ha commentato Frantizis, che oltre a condurre personalmente il monitoraggio dei delfini nella zona di Corinto monitora anche da quasi 30 anni i delfini spiaggiati lungo le coste del Paese.
Non è però l'unico esperto del gruppo che si è trovato per la prima volta davanti un animale simile. Anche la sua collaboratrice Lisa Noelle Cooper, professoressa di anatomia e neurobiologia presso la Northeast Ohio Medical University, ha chiarito che questi delfini sono molto rari. «Non ho mai visto una pinna di cetaceo che avesse questa forma – ha spiegato la professoressa – Dato che il difetto è presente sia nella pinna sinistra che in quella destra è probabile che sia il risultato di un'alterazione genetica che ha colpito alcune sequenze responsabili della foramzione della pinne pettorali durante lo sviluppo del giovane cetaceo».
Gli esperti spiegano che i cetacei hanno evoluto arti anteriori che presentano al loro interno più falangi ed ossa delle dita, rispetto alle altre specie di mammiferi. Questo vuol dire che tolta la parte carnosa della pinna, la struttura scheletrica del loro arto superiore ricorda molto la mano di un essere umano o la zampa di qualsiasi altro mammifero, anche se dispongono di molte più ossa e falangi che sono nascosti dalla carne che li avvolge.
Tecnicamente, quindi, tutti i delfini presentano i pollici, ma a differenza dell'individuo del golfo di Corinto e dei loro stessi antenati non presentano un dito che protende verso l'esterno della pinna e che va a ricordare un "dito" vero e proprio, simile a quello di tanti animali terrestri. Il delfino in questione è stato comunque perfino ripreso durante l'ultimo avvistamento, dando modo ai biologi di produrre un piccolo documentario caricato sul loro canale Youtube.
Le stenelle non sono però gli unici cetacei che è possibile vedere all'interno delle acque che bagnano la costa settentrionale del Peloponneso, ha chiarito Frantzis. Il Golfo di Corinto ospita infatti anche i delfini comuni (Delphinus delphis), i grampi (Grampus griseus) e diverse specie di balene, che si dirigono verso sud in direzione dell'Egeo. Secondo inoltre un calcolo effettuato dagli scienziati di Pelagos, sarebbero circa 1.300 gli individui di stenella striata presenti solo nei dintorni di Corinto, una delle popolazioni più grandi ed isolate dell'intero bacino del Mediterraneo.
I mari che bagnano questa regione delle Grecia sono infine tra i più pescosi e ricchi i biodiversità del mondo ed è per questo se abbastanza recentemente questa meta è divenuta molto frequentata dai turisti e dai subacquei intenzionati a incontrare delfini e i pesci. L'eccessiva presenza d'imbarcazioni può però mettere a rischio i cetacei ed è per questo se il gruppo Pelagos si sta impegnando per tutelare determinate aree, così da consentire ai delfini di poter nuotare liberamente, senza venire schiacciati dal turismo.
L'avvistamento di un delfino con "i pollici", però, potrebbe aver resto la popolazione del golfo di Corinto ancora più famosa che in passato e ciò potrebbe quindi aver spinto numerosi subacquei a voler visitare la Grecia la prossima estate.