Da qualche giorno in alcune frazioni di Caserta e zone limitrofe c'è un daino maschio che gira per le strade delle città. Gli avvistamenti sono ormai numerosi e sono diverse le foto e i video postati sui social dai cittadini incuriositi che si sono imbattuti nel grosso mammifero. Le ultime segnalazioni arrivano dalla frazione casertana di Vaccheria e dal Comune di Sant'Angelo in Formis e stanno destando però sia curiosità che preoccupazione.
Si tratta infatti con tutta probabilità di un individuo fuggito o liberato dalla cattività che dovrà quindi essere necessariamente recuperato per garantire sia la sua incolumità che la sicurezza delle strade. L'animale, un maschio adulto riconoscibile dai palchi e dotato di un manto particolarmente scuro (colorazione molto diffusa in cattività), è evidentemente spaesato e particolarmente confidente, abituato quindi ad avvicinarsi pericolosamente alle automobili e agli esseri umani.
Il rischio che possa quindi causare incidenti con persone, altri animali e veicoli in transito è molto alto e purtroppo non è raro che questo accada con individui fuggiti da allevamenti, zoo o giardini privati. I daini vengono infatti largamente allevati all'interno di oasi, parchi, fattorie e giardini zoologici. Più volte vi abbiamo raccontato di sequestri, come quelli salvati nel Salernitano da un'oasi naturalistica privata, e di fughe, come quelli fuggiti (e poi recuperati) dallo Zoosafari in Puglia.
Il daino (Dama dama) è inoltre una specie ampiamente diffusa in Europa e si può incontrare facilmente in natura anche nel nostro Paese. I palchi in questa specie hanno la forma di una pala e cominciano a crescere in forma di abbozzi intorno al nono mese d'età dell'individuo, con una formazione completa intorno al secondo anno. Le ramificazioni e le dimensioni dei palchi variano al crescere dell'individuo, motivo per cui da questi è possibile avere informazioni sull'età e sulle abitudini dell'animale.
Le popolazioni attuali sono però alloctone, risultato di ripetute introduzioni, avvenute in varie parti d'Italia e d'Europa anche in tempi storici, soprattutto a scopo ornamentale. La specie è però talmente adattabile e prolifica che si è naturalizzata molto bene in diverse regioni, dove purtroppo crea non pochi problemi di tipo conservazionistico. I daino sono quindi spesso incolpevoli vittime di azioni di contenimento, spesso cruento, nel tentativo di ridurne l'impatto sugli habitat e la fauna autoctona.
Come è accaduto e accade purtroppo ancora oggi per molte specie aliene considerate invasive, eliminare però con metodi cruenti questi animali è ormai completamente inutile, oltre che dispendioso e violento. La miglior strategia di gestione quando si parla di specie invasive è, e resterà sempre, la prevenzione, da perseguire anche attraverso maggiori controlli e restrizioni sulla detenzione in cattività di animali selvatici esotici come il daino di Caserta, che si spera potrà essere salvato e messo in sicurezza quanto prima un un luogo più ospitale e adatto alle sue esigenze.