Un cucciolo di cervo italico è nato in Calabria: si tratta di una nuova speranza per questa specie endemica dell'Italia. Una delle fototrappole installate nei boschi del Parco Naturale Regionale delle Serre qualche giorno fa ha registrato un video in cui si scorge una femmina di cervo italico seguita dal proprio piccolo.
Queste immagini hanno un’importanza straordinaria in quanto sono la testimonianza dell’avvenuta riproduzione di esemplari di cervo italico in Calabria. Il cervo italico (Cervus elaphus italicus), sottospecie endemica del nostro paese, è sopravvissuto fino ai nostri giorni esclusivamente nell’area della Riserva Naturale del Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara, dove si contano circa 300 individui.
L'operazione cervo italico, avviata dal WWF Italia nel 2023 in collaborazione con Parco Naturale Regionale delle Serre, Carabinieri Forestali e Università di Siena, ha l’obiettivo di creare una seconda popolazione di questo ungulato in un’altra area geografica, al fine di ridurre il rischio che eventuali eventi eccezionali che dovessero colpire la Mesola possano mettere a repentaglio la sopravvivenza di questo raro e prezioso cervo.
Nell'ambito delle attività del WWF, circa 20 cervi italici, 7 maschi e 13 femmine, erano stati trasferiti dall'Emilia-Romagna al Parco Naturale Regionale delle Serre in Calabria, sito selezionato da ISPRA. L'obiettivo era proprio quello di creare una seconda popolazione in quest'area. Tra le femmine rilasciate c'era anche F14, il nome in codice della cerva che appare nel video, arrivata lo scorso ottobre. «Il monitoraggio ci svelerà se altre femmine di cervo si sono riprodotte, per il momento godiamoci la notizia dell’arrivo di questo piccolo», hanno spiegato gli attivisti del WWF.
Il video è stato ripreso da una delle fototrappole installate dai tecnici dell’Università di Siena impegnati nel monitoraggio sul campo. Oltre all'importanza ai fini della conservazione di una specie endemica, i fotogrammi racchiudono anche tutta la bellezza e la tenerezza di un cucciolo che rappresenta una speranza per il futuro di tutta la popolazione a cui appartiene, e per la straordinaria biodiversità italiana.
Lo aveva spiegato il tenente colonnello dei Carabinieri Forestali Giovanni Nobili, impegnato nelle attività di traslocazione dei cervi dal Bosco della Mesola alla Riserva delle Serre: «Salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica è la missione del progetto. Tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o possibili epidemie. Questi cervi sono per noi come animali di famiglia. La storia non solo di questo territorio, ma di tutti noi».