Un cinghiale nella Darsena di Milano: è la scena che si è presentata giovedì 4 agosto davanti agli occhi di alcuni cittadini sgomenti, che hanno subito dato l’allarme al 112 avvisando della presenza dell’ungulato nel bacino artificiale che sorge a pochi passi da Porta Ticinese.
La segnalazione è arrivata intorno alle sette e trenta, e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno immediatamente individuato il cinghiale impegnato a nuotare nelle acque della Darsena. Si sono quindi attivati per recuperarlo, un soccorso lungo e complesso che ha richiesto l’intervento di quattro squadre, oltre al gruppo dei sommozzatori e del nucleo Saf (Speleo Alpinistico Fluviale). L’animale ha infatti continuato a nuotare – i cinghiali sono in grado di coprire a nuoto distanze anche piuttosto lunghe – e si è infilato in un cunicolo rendendo la cattura ancora più complessa.
Non è la prima volta che i cinghiali si spingono sino negli specchi d’acqua milanesi: nel giugno del 2021 una femmina adulta era stata recuperata nel Naviglio Grande, tra Gaggiano e Trezzano, a ottobre del 2020 altri due cinghiali erano arrivati avevano nuotato tramite i Navigli fino alla Darsena: uno era stato abbattuto, l’altro sedato e recuperato. E ancora a settembre 2020, altri due ungulati avevano nuotato per chilometri nel Naviglio morendo entrambi, uno annegato e l’altro abbattuto.
L’ipotesi è che gli animali arrivino dal parco del Ticino, nuotando attraverso i Navigli, e che a spingerli a tuffarsi in acqua sia il grande caldo di queste settimane e la siccità: ormai abituati all’ambiente urbano, dove arrivano in cerca di cibo, sfruttano canali, laghetti e altri specchi acquei per cercare refrigerio, a loro agio anche alla luce delle capacità natatorie. In alcuni casi emerse in modo eclatante: a giugno 2021 due cinghiali sono stati avvistati in mare aperto al largo di Marzamemi, in provincia di Siracusa, due mesi dopo un avvistamento simile in Liguria, al largo di Camogli. Episodi che avevano destato stupore e perplessità negli esperti, come aveva confermato Emiliano Mori, ricercatore del CNR e consigliere ATIT (Associazione Teriologica Italiana): «
«I cinghiali sono notoriamente ottimi nuotatori, entrano spesso in acqua sia per cercare cibo che per trovare refrigerio. Può capitare facilmente di osservarli nuotare vicino alla costa, ma vederli così al largo è davvero insolito». In questi casi con tutta probabilità gli ungulati si erano gettati in acqua per fuggire da qualcosa, iniziando a nuotare e finendo per perdere l’orientamento, allontanandosi troppo dalla costa.