Un capodoglio è morto dopo essersi arenato sulla spiaggia della Florida. È successo sul litorale della città di Venice, sulla costa del Golfo della Florida. L'animale si è spiaggiato domenica un banco di sabbia poco profondo.
Nonostante l'intervento della Polizia e degli operatori del dipartimento della fauna selvatica, le operazioni di soccorso sono proseguite per tutto il fine settimana senza successo, a causa delle forti raffiche di vento. I soccorritori speravano che lunedì le condizioni meteo sarebbero state migliori, consentendo così il salvataggio del capodoglio. Tuttavia, il lungo tempo trascorso dal cetaceo fuori dall'acqua ha compromesso le sue possibilità di sopravvivenza, determinando anche una grande sofferenza. Nella serata di domenica il capodoglio respirava affannosamente e dava segni di dolore.
In considerazione dello stato dell'animale, gli operatori hanno cambiato approccio, praticandogli l'eutanasia. Il capodoglio è stato dichiarato morto verso le 3 del mattino di lunedì. Sul posto erano presenti anche gli agenti del locale dipartimento di Polizia.
Secondo le autorità, il capodoglio non pesava più di trenta tonnellate, un numero decisamente inferiore rispetto al peso medio di sessanta tonnellate. È possibile che proprio le precarie condizioni fisiche avessero determinato lo spiaggiamento. Le modalità che hanno portato un animale come il capodoglio così vicino alla costa di Venice ora saranno accertate tramite l'esame necroscopico.
Questa specie infatti ha il proprio habitat nelle acque pelagiche profonde e nelle zone limitrofe alle scarpate continentali, essendo in grado di immergersi anche oltre i 2.500 metri di profondità. Si avvicina alle coste solo dove i fondali sono particolarmente scoscesi e riesce a trovare i cefalopodi, molluschi di cui si nutre.
Il capodoglio (Physeter macrocephalus) è un vero gigante dei mari e detiene alcuni record molto curiosi. Si tratta infatti dell'animale dentato più grande del mondo e, inoltre, ha il cervello più grande tra le specie conosciute, sebbene sia proporzionato al suo corpo.
Si tratta anche di una specie classificata come "vulnerabile" dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), a causa della caccia di cui è stata oggetto per un lungo periodo.