Oltre una ventina di capre, cinque cuccioli meticci con la loro madre, due oche, un’anatra e due zebù: sono gli animali salvati nei giorni scorsi in una fattoria a Trebiciano, frazione di Trieste, tutti tenuti in condizioni che per le autorità rientravano a pieno titolo nell’ambito del maltrattamento animale.
Il sopralluogo che ha portato al sequestro è stato condotto dai Carabinieri di Trieste insieme alla Polizia Locale, ai veterinari dell’Asugi e con l’ausilio di operatori dell’Oipa. Ad autorizzarlo il Pubblico ministero Federico Frezza della Procura della Repubblica di Trieste, sulla base di una serie di segnalazioni arrivare da cittadini preoccupati per le sofferenze causate agli animali.
Il veterinario intervenuto sul posto li ha immediatamente visitati, riscontrato che i cuccioli di cane avevano vari problemi di salute: erano deboli, denutriti e infestati dai parassiti, avevano la febbre ed erano disidratati. La madre, una meticcia, ha anche lei avuto bisogno di cure veterinarie urgenti per alcune lesioni, e anche i 23 ungulati, capre e caproni, sono apparsi estremamente sottopeso, con costole e spina dorsale sporgenti per la denutrizione.
Tutti gli animali sono stati sottoposti a sequestro immediato, e il proprietario della fattoria è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di maltrattamento di animali e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura. L’uomo, residente a Trieste, era già stato già processato per fatti simili qualche anno fa, e il processo si era chiuso con la messa alla prova. Questa volta, anche alla luce della reiterazione del reato, rischia il carcere. L’articolo 544 ter del Codice Penale stabilisce infatti che «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro».
La Procura di Trieste ha quindi lanciato un appello, invitando «tutti i cittadini a segnalare alle Forze dell’Ordine ogni episodio riconducibile al maltrattamento di animali al fine di evitare inutili sofferenze agli stessi».