Dopo il successo ottenuto, il Comune di Castel Mella in provincia di Brescia, replica l’iniziativa che l’anno scorso ha portato ottimi risultati nella lotta agli abbandoni: si tratta del “Buono per la felicità”, esattamente quella che un animale porta quando entra in una casa e quella che viene donata a lui offrendogli una famiglia.
Si tratta di un sostegno economico che ha l’obiettivo di incentivare gli umani all’adozione di animali ospitati presso canili e gattili e che, nelle intenzioni dell’Amministrazione ha il compito di prevenire il sovraffollamento delle strutture di accoglienza.
Per ottenere il contributo sono necessari requisiti precisi: bisogna essere residenti a Castel Mella e avere regolarmente adottato nella propria abitazione un cane o un gatto da una struttura dedicata dopo il primo gennaio 2023. La somma ricevuta va da 100 euro per un cucciolo fino ad un anno di età a 150 euro per chi vorrà prendersi cura di un cane o di un gatto tra uno e sette anni. Si può arrivare fino ai 200 euro scegliendo animali adulti e anziani. In quest’ultimo caso si tratta di cani o di gatti con più di sette anni, presenti nelle strutture da almeno tre anni.
Lo sappiamo, il fenomeno dell'abbandono e il conseguente aumento di animali nei rifugi è un fenomeno che va contrastato con forza e con questa misura il Comune, infatti, intende contribuire per quanto possibile allo sforzo di tanti volontari e di molte strutture dedicate, cercando anche di far comprendere alle famiglie quanto sia importante scegliere un animale domestico tra quelli meno fortunati, costretti in un luogo poco adatto a loro spesso troppo a lungo.
Considerando il fine, senz’altro non si può dire nulla: aiutare associazioni e persone di buona volontà che ogni giorno si danno da fare per i tantissimi animali che ancora non hanno trovato una famiglia è uno scopo onorevole: premesso questo, però, è chiaro che l'aiuto economico non può essere l'unica motivazione per cui una persona adotta al canile, perché se così fosse si corre il rischio che gli animali ritornino troppo presto nelle strutture. È infatti indispensabile che le adozioni avvengano comunque in maniera consapevole e responsabile.
Quindi, sì agli aiuti, ma solo dopo aver verificato le motivazioni di quell’adozione e dopo aver fatto conoscere all’umano il suo futuro animale e all’animale il suo futuro umano in modo che entrambi possano comprendere se insieme potranno dare vita a una relazione sana e benefica. In questo senso, bisogna dire che il Comune, nel bando dove spiega le modalità per ottenere il beneficio, sembra attento a questo principio.
Si legge, infatti, che sarà il Comune a valutare le domande e che gli adottanti dovranno dimostrare di abitare in un ambiente adatto a ospitare il nuovo compagno domestico e la loro casa potrà eventualmente venire controllata per assicurarsi che i futuri pet mate siano realmente disponibili a provvedere alle principali esigenze dell’animale. I soggetti poi con condanne penali riguardanti il maltrattamento di animali saranno chiaramente esclusi dal contributo.