Un piccolo anatroccolo è stato recuperato dai sommozzatori del nucleo speleo-alpino-fluviale dei Vigili del Fuoco che lo hanno tirato fuori dalle acque del Molo Trapezoidale di Palermo, inaugurato appena un mese fa.
A notare l'animale in difficoltà sono stati alcuni passanti che hanno tentato in un primo momento di recuperarlo, ma quando si sono resi conto che il piccolo stava perdendo le forze, non riuscendo più a stare a galla, hanno contattato i Vigili del Fuoco richiedendo un intervento tempestivo.
La squadra dei sommozzatori si è immersa nel grande corso d’acqua e, tentando di non spaventare ancora di più l’animale, lo ha avvicinato gradualmente e finalmente tratto in salvo. Ora l’animale sta bene e si trova in un centro di fauna selvatica in cui sta ricevendo tutte le cure del caso.
Non si sa come l’anatroccolo possa essere finito nel lago artificiale, che si estende su oltre 5.000 metri quadrati, un’area tra l’altro delimitata e non accessibile.
I palermitani si augurano che l'innovativa struttura architettonica, circondata dall'acqua, non diventi però il luogo preferito dagli incivili per disfarsi di volatili, pesci o tartarughe di cui non ci si vuole prendere più cura dopo adozioni inconsapevoli.
Abbandonare questo tipo di animali in strutture come il Molo Trapezoidale o come qualsiasi altro luogo non idoneo alla loro sopravvivenza comporta la violazione della legge, crea importanti danni all’ecosistema esistente e danneggia irrimediabilmente la biodiversità delle aree. Non si possono, infatti, rilasciare in natura o in aree artificiali gli animali che sono stati adottati, intanto perchè è eticamente scorretto e poi anche perchè si rischiano importanti sanzioni di natura amministrativa e anche penale.
Il Molo Trapezoidale è nato da poco tempo e quello dell'anatroccolo è stato il primo caso di intervento di Vigili del Fuoco nella zona. Ora i palermitani si augurano che per tutelare il posto dagli incivili, possano essere installate presto delle telecamere di videosorveglianza.