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12 Luglio 2021
13:21

Un Amstaff si infila nella tomba di un cimitero e si affida al suo soccorritore

Un Amstaff si infila da solo in una delle tombe del cimitero di Cisterna di Latina. Resta lì intrappolato e alcuni operai si accorgono dei suoi guaiti. È a quel punto che uno di loro si cala per salvarlo. E così, indirettamente, sfata (nel caso in cui ce ne dovesse essere bisogno), il luogo comune secondo il quale animali del genere sarebbero aggressivi nei riguardi dell’uomo.

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Un'Amstaff si infila in una delle tombe del cimitero di Cisterna di Latina e rimane intrappolata. Alcuni operai si accorgono dei suoi guaiti ed è a quel punto che uno di loro si cala per salvarla. La cagna tentenna, è spaventata, ma osserva con desiderio di affidarsi le operazioni degli operatori. Appena a tu per tu con il soccorritore, dentro la tomba, si accosta e si lascia fare un paio di coccole sul muso. Avvicina poi una zampa all'umano, si fa prendere in braccio e, ancora spaventata, si affida a lui e riesce a salire su una trave di legno. Da lì è stato poi possibile tirarla su e portarla in superficie. La cagnona si era allontanata dalla casa dove vive, non molto lontana dal cimitero e una volta arrivata lì aveva iniziato a curiosare. Alla fine, dopo lo spavento e una breve sosta con il suo soccorritore, è ritornata dai suoi pet mate.

Ma questa "tombarola" inesperta, indirettamente, è riuscita non solo a ritrovare la sua famiglia ma anche a sfatare un luogo comune secondo il quale razze come gli American Staffordshire Terrier, i Pitbull e i mix di Terrier di tipo bull sono aggressivi nei riguardi dell’uomo.

«È raro che gli Amstaff o i Pitbull siano aggressivi verso le persone. Lo diventano a seguito di maltrattamenti o sotto una forte stimolazione – spiega David Morettini, istruttore cinofilo e componente del Comitato scientifico di Kodami – È un luogo comune, scorretto, dire che siano combattivi. Possono esserlo a volte con gli altri cani. Questo vale più per i maschi che per le femmine, ma che lo facciano con gli uomini, proprio no». L’aggressività di un cane con gli umani, spiega Morettini, è qualcosa di anomalo, che di solito può essere il frutto di un comportamento dettato da fattori che vanno ben al di là delle tendenze motivazionali delle singole razze.

«Quando un cane è aggressivo vuol dire che c’è un problema, come una mancanza di socializzazione o uno stato di deprivazione che può aver vissuto nei primi mesi di vita – aggiunge – Ad aver inciso possono esserci state poche esperienze di relazioni sociali, magari in esemplari che avevano già una tendenza alla diffidenza». Un’aggressione di un cane, dunque, può essere il frutto della sua storia di esperienze negative passate e che possono essere sottovalutate. «È molto comune che queste reazioni avvengano sulla base della paura – prosegue – Penso a tutte quelle storie dei cani ai quali viene fatto del male, che sono spaventati, che fuggono. Oggi un cane può essere aggressivo per queste ragioni».

E verso i suoi simili un cane può essere aggressivo? «Ciò ha molto a che fare con la competizione sessuale tra maschi. C'è da tener presente che esistono tipologie che vengono selezionate per la competitività e che hanno un indice di problematicità iniziale più elevato – prosegue Morettini – Per questo è molto importante vedere il comportamento nel primo anno di vita. In questo momento si capisce la tendenza aggressiva. Va compreso il comportamento del cane: il compito dell'educatore è andare a cogliere questi aspetti».

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