All’Isola dell’Elba dopo Oscar e Jack, entrambi morti durante la notte senza riuscire a raggiungere un veterinario che potesse salvarli, anche Rudolph non ce l’ha fatta. Investito di notte, il Pastore Tedesco non ha potuto ricevere le cure necessarie perché «nessun veterinario ha risposto al telefono», come ha raccontato disperata la sua umana Eloise che lo ha visto morire senza poterlo aiutare.
Sono passati anni e tanti animali sono deceduti senza ricevere le cure necessarie e soprattutto senza nessuna risposta rispetto al tanto richiesto presidio veterinario che garantisca un’assistenza medica h24 agli animali presenti sull’isola. E ora un altro animale è morto e ancora del pronto soccorso veterinario non c’è ancora traccia.
Alla fine di aprile avevamo raccontato la storia di Oscar, il Pastore Maremmano morto sul traghetto che lo stava trasportando a San Vincenzo perché all’Isola d’Elba non c’era a disposizione un veterinario disponibile a curarlo. Alla sua morte era emersa una situazione disperata che gli abitanti dell’isola ben conoscono: l'Elba non ha collegamenti con la costa toscana anche in orario serale, dalle 21 della sera alle 5 del mattino gli isolani e i loro animali sono bloccati, impossibilitati a lasciare l’isola qualsiasi cosa accada, anche per la peggiore delle emergenze. Inoltre manca un ospedale veterinario con un servizio di pronto soccorso h24. Due mancanze, due inefficienze che già più volte si sono trasformate nella tragedia della morte di animali che non hanno potuto essere curati.
La morte di Oscar fece emergere ancora una volta questa drammatica situazione. «Ho chiamato tutti i veterinari dell’isola (che non superano i dieci, ndr) quando Oscar ha cominciato a sentirsi male ma nessuno era disponibile – ci aveva raccontato al telefono Sara che aveva adottato Oscar quando era ancora cucciolo – Erano le 20,30 e poco dopo partiva l’ultimo traghetto, se ci fosse stato un altro traghetto più tardi o se sull’isola ci fosse un pronto soccorso veterinario h24, Oscar forse sarebbe ancora vivo». La stessa situazione si è ripetuta pochi giorni fa: Rudolph, un pastore tedesco sull’isola con i suoi umani per un periodo di vacanza, stato ritrovato in località Le Foci (Portoferraio) disteso sull'asfalto dopo che un'auto lo aveva investito intorno a mezzanotte. Anche in questo caso si è dovuto far trascorrere un’intera nottata per poterlo trasportare a Cecina, sulla terraferma toscana, e portagli le cure necessarie. Ma il cane non ha superato la notte.
Tutta la rabbia dell’isola è pubblicata a chiare lettere sulla pagina Facebook Animal Project Isola d’Elba. «Gli ultimi episodi che si sono verificati ci hanno lasciato tutti affranti, indignati, ma anche molto, molto arrabbiati e preoccupati. Quello che però deve farci riflettere, indignare e arrabbiare è che nel 2023 dobbiamo ancora vivere situazioni di questo tipo. E questo non dipende certo dai veterinari elbani». Animal Poject accusa i sindaci che a partire dal 2002, quando è stata chiusa la struttura gestita dai Ragazzi del Canile, non hanno fatto nulla di concreto per la realizzazione di un presidio in grado di assicurare una presenza medica veterinaria h24 sull’isola. In particolare, si ricorda come «i costi del progetto, dal 2019 al 2023 sono aumentati di circa 350.000 euro, quindi il Comune di Capoliveri decide di modificare il progetto e si elimina la clinica veterinaria H24. Resterà l’ambulatorio obbligatorio per legge». Secondo Animal Project, che nel frattempo nel 2021 ha indetto anche una raccolta firme per sollecitare le istituzioni sulla vicenda che ha superato le 37 mila adesioni, «Le soluzioni alternative (veterinari da fuori, foresteria, ecc.) non sono state esplorate adeguatamente – sottolineando anche che – le Associazioni animaliste sono tenute al di fuori di ogni valutazione e decisone».
Il progetto a cui fa riferimento Animal Project è quello che a giugno sembrava essere pronto, con annessa assistenza veterinaria h24. La questione finanziamenti rimaneva però aperta: l’intero progetto era valutato con un costo pari a circa 950 mila euro. Di questi Il Gat (Gestione associata turismo) ne aveva garantiti circa 350 mila. La parte restante sarebbe dovuta arrivare dalla Regione Toscana con una variazione di bilancio. Che però al momento non è ancora arrivata.