L'albinismo, ossia l'assenza di pigmentazione, è una condizione piuttosto rara nel mondo animale e generalmente poco vantaggiosa. Gli esemplari che ne sono affetti infatti spiccano di più nell'ambiente rendendosi quindi più evidenti e vulnerabili ai predatori, sono spesso meno attraenti e desiderabili da un potenziale partner e, come se non bastasse, generalmente hanno una scarsa visione.
Ma come si comportano gli altri individui nei confronti degli esemplari albini? Uno studio recentemente pubblicato su American Journal of Primatology ha documentato la prima osservazione di un cucciolo di scimpanzé orientale (Pan troglodytes schweinfurthii) albino in natura, analizzando il comportamento degli altri individui del gruppo nei suoi confronti.
Il primo incontro con il cucciolo albino
Il team di ricercatori ha studiato la comunità di scimpanzé Sonso, composta da 75 individui, che si trova alla Budongo Forest Reserve in Uganda. Il primo "incontro" dei ricercatori con il neonato albino è avvenuto il 15 luglio 2018, quando il piccolo aveva circa due settimane, e si trovava in braccio alla mamma. Poco dopo gli studiosi hanno sentito la mamma urlare e due maschi di scimpanzé sono immediatamente accorsi sul posto, uno dei quali l'ha colpita. La mamma ha reagito urlando e dopo poco si è arrampicata su un albero. Successivamente si sono aggiunti altri individui, alcuni che semplicemente osservavano il piccolo, altri che urlavano e uno in particolare ha allungato il braccio verso di lei probabilmente per rassicurarla. I due si sono stretti la mano e qualche minuto dopo la mamma del piccolo albino è scesa dall'albero scomparendo nella foresta.
L'infanticidio
Qualche giorno dopo, il 19 luglio 2018, durante le normali osservazioni della comunità, un assistente di campo e un ricercatore hanno sentito delle urla e dei richiami d'allarme e agonistici: era in corso una vera e propria aggressione, ma purtroppo la visibilità era scarsa e non sono riusciti a capire chi era coinvolto nella lotta. D'un tratto hanno udito anche delle urla di un piccolo, ma ancora non riuscivano a vedere niente. Dopo poco il leader della comunità, il maschio alfa, è emerso dal fitto bosco e la scena che gli studiosi si sono trovati davanti è stata davvero raccapricciante: il maschio aveva in braccio, a contatto con il ventre, il cucciolo albino che urlava senza più l'avambraccio sinistro. La ferita sembrava piuttosto fresca ed era quindi probabilmente stata causata nell'aggressione avvenuta poco prima. Diversi individui maschi e femmine, tra cui la mamma del piccolo, hanno cominciato a emettere richiami d'allarme verso il leader che è salito su un albero afferrando con la bocca il piede del cucciolo. Dopo poco, il maschio alfa ha iniziato a mordergli le dita, le gambe e l'orecchio destro, seguito da una femmina adulta che ha cominciato ad annusare il piccolo e un altro maschio che si è avvicinato sedendosi poco lontano. La mamma, che continuava ad urlare, è stata inseguita da un altro maschio adulto, scomparendo poi nella foresta. Successivamente, una femmina si è presa con sé il piccolo e l'ha ripetutamente morso sulla testa e sugli arti, provocandone la morte.
L'ispezione della carcassa
La carcassa è stata poi lasciata cadere su un ramo e diversi individui, in tutto dieci, si sono avvicinati annusandola, toccandola, groomandola, ossia pulendone il pelo, e ispezionadola, soprattutto nella zona posteriore dei peli e nella regione anogenitale. Due giovani hanno poi cominciato ad accarezzargli la schiena, lasciando poi il corpo sul posto e tornando dal gruppo. Infine, un maschio adulto ha preso possesso della carcassa, trascinandola per quattro metri e mordendogli il palmo della mano destra per poi sputarlo immediatamente. Per ultimo un individuo ha cominciato a pizzicare con la bocca i peli del braccio reiterando poi il comportamento sul proprio corpo, e il piccolo è stato poi trascinato da un altro individuo per il piede lasciandolo infine cadere a terra. La carcassa è stata poi recuperata dal team di veterinari che ha confermato la causa della morte per trauma cranico.
Gli scimpanzé hanno percepito il cucciolo albino come un estraneo?
Questo studio rappresenta il primo caso di osservazione di un cucciolo di scimpanzé albino in natura. Già al primo incontro con il neonato, suggeriscono i ricercatori, si vedeva che c'era qualcosa di strano: gli scimpanzé infatti generalmente reagiscono con curiosità o eccitazione verso un nuovo membro, cosa che non è avvenuta in questo caso. Al contrario gli individui sembravano averne paura, rimanendo lontani o producendo segnali d'allarme e i waa barks, vocalizzazioni in genere utilizzate in risposta a una situazione rischiosa come l'incontro con un serpente.
L'infanticidio non è però qualcosa di estraneo in questa specie, né a molte altre: spesso avviene quando, soprattutto nelle società poliginiche -ossia quelle in cui il maschio alfa si accoppia con più femmine – il leader viene spodestato. Il nuovo dominante cercherà di eliminare tutti i geni del precedente capo, uccidendone quindi i figli. Anche le malformazioni genetiche possono essere un problema e i piccoli che ne sono affetti vengono spesso uccisi, generalmente dai maschi adulti, che li considerano un problema per la comunità e un investimento di energie non ben riposto. In questo caso la modalità di infanticidio nel piccolo non differiva molto dai casi comuni, il che potrebbe far pensare che l'uccisione fosse indipendente dal suo aspetto.
Quello però che risulta davvero insolito sono le reazioni degli altri membri verso il cucciolo, sia al primo incontro che dopo la morte. Spesso quando un neonato muore gli individui mostrano un contatto prolungato e comportamenti di affiliazione verso di lui. In questo caso invece la continua ispezione della carcassa e la particolare attenzione ai peli fanno pensare che lo percepivano come "diverso" e si comportavano con lui come si fa con un oggetto nuovo, esaminandolo e toccandolo.
Infine, la particolare attenzione verso la zona anogenitale, suggeriscono i ricercatori, può servire agli individui a ricevere informazioni olfattive sul piccolo, dimostrando così che non è stato percepito come membro della comunità. Un'ultima ipotesi è che l'individuo albino possa assomigliare a un piccolo di guereza (Colobus guereza), a causa della sua colorazione, che rappresenta una preda comune di questa comunità di scimpanzé. Il comportamento di ispezione potrebbe quindi essere spiegato come se gli scimpanzé si chiedessero: «Come può una guereza avere l'odore di uno scimpanzé?». Sono però necessarie ulteriori ricerche per indagare i processi cognitivi che sono alla base di questi comportamenti.