«È stato difficile, lungo, rischioso ma ce l’abbiamo fatta». La notizia attesa da giorni da migliaia di persone è arrivata nel pomeriggio di sabato 2 aprile 2022: una prima tornata di viveri per Andrea Cisternino, rimasto senza cibo e acqua per lui, i suoi 4 collaboratori e i suoi 400 animali nel rifugio KJ2 Italia, fuori Kiev, è finalmente giunta a destinazione.
«Avevamo fatto arrivare in zona nei due giorni precedenti scatole contenenti piccole razioni – conferma a Kodami Carla Rocchi, presidentessa di Enpa, che si è mobilitata con la Farnesina per far arrivare gli aiuti a Cisternino – Principalmente razioni singole di viveri e medicinali. Li abbiamo tenuti fermi, così come il resto del carico, in attesa del momento migliore per entrare in azione».
«Grazie all’arretramento del fronte russo e alla riconquista ucraina della municipalità dove ha sede il rifugio di Cisternino siamo riusciti a inviare un automezzo sino alla struttura, un mezzo leggero e veloce che contiene un carico che secondo noi basta per circa settimana – ha proseguito Rocchi – Non è il carico più grande, contenuto nei bus, ma abbiamo ritenuto opportuno vista la situazione inviare piccoli carichi e così faremo ogni volta che ci sarà un'apertura. Abbiamo questa eccellente connessione con Save Ukraine, un'associazione locale preparatissima, e anche loro sono pronti: è stato un loro autista ad arrivare fino da Cisternino».
L'obiettivo è continuare a inviare carichi ridotti a ogni possibilità, per garantire al rifugio un approvvigionamento continuo in attesa che il territorio venga sminato e possa passare un mezzo più grande: «Grazie a @enpaonlus e all’unità di crisi di @ItalyMFA Per questo straordinario successo che è il risultato di uno straordinario gioco di squadra – è stato il commento del segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi – Ci abbiamo lavorato insieme ora per ora ma alla fine ce l’abbiamo fatta».
La conferma è arrivata anche dal giornalista Claudio Locatelli, che si trova in Ucraina e che è riuscito ad accedere insieme con il mezzo leggero di Save Ukraine: «Le lacrime incredule di Natasha nel vederci sono tutto, nessuna resa», ha detto postando una foto che lo ritrae con Cisternino.
A fine marzo, circondato dall’esercito russo e senza più cibo né acqua, Cisternino tramite i suoi contatti aveva lanciato l’sos: se non fossero arrivati viveri e rifornimenti le conseguenze avrebbero potuto essere tragiche. Le principali associazioni animaliste italiane si erano quindi mosse di concerto con la Farnesina e i contatti in Ucraina per far partire un convoglio e attivare un corridoio umanitario per farlo arrivare al rifugio: «La possibilità di fare giungere viveri nell'area è legata a una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti», aveva spiegato in una nota il Ministero degli Esteri, facendo eco ad associazioni come Lav ed Enpa: «Per la buona riuscita dell'attività di soccorso dipendiamo dalla copertura militare fornita dell'esercito ucraino, dai contatti della Farnesina sul territorio, e dalle associazioni locali», aveva detto a Kodami la presidente di Enpa, Carla Rocchi.
Il 31 marzo sempre l’Enpa aveva comunicato che la spedizione destinata al rifugio di Cisternino era arrivata in zona di guerra, e che mancava ormai «solo l’ultimo miglio». Sabato finalmente la buona notizia, condivisa da migliaia di persone che ne hanno gioito dopo giorni di estrema apprensione.