In seguito alla tragica morte di Andrea Papi, la Magistratura di Trento ha dato inizio a un'indagine sulla gestione degli orsi nella Provincia Autonoma e sull'efficacia degli interventi preventivi messi in atto negli anni dalle Amministrazioni. Il Corriere fiorentino oggi ha reso noto – senza dare però certezza della notizia e scrivendo l'articolo usando una serie di condizionali – che ci «sarebbe» un esposto alla Corte dei Conti sulla gestione degli orsi in Trentino e che, nel caso in cui si proceda all'abbattimento di JJ4, Mj5 e M62, porterebbe all'accusa nei confronti di Maurizio Fugatti e della Provincia di danno erariale.
Kodami ha provato a contattare la Corte dei Conti senza avere risposta al riguardo. Ma visto che la notizia sta girando su molti media e tutti danno per scontato che l'ipotesi sia effettiva, sebbene poi nel testo riportino quanto appunto scritto sul primo quotidiano che l'ha data, abbiamo ritenuto comunque opportuno chiarire ai nostri lettori il senso di questa che per ora è solo un'ipotesi per spiegare cosa vorrebbe significare qualora la Corte dei Conti davvero proceda in tal senso.
L’orso è una specie considerata di interesse comunitario ed è tutelato da norme nazionali ed internazionali e la fauna selvatica, nel nostro paese, è considerata patrimonio indisponibile dello Stato. Secondo le voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore, riportate anche in un comunicato dell'Oipa a cui abbiamo chiesto conferma ma che non ha elementi ad ora per confermare la notizia, questo aspetto potrebbe tirare in ballo non solo quanto sta accadendo nelle ultime settimane per gli orsi "nel mirino" della Provincia, ma tutti i risarcimenti dei danni che la Provincia ha pagato ad allevatori, agricoltori e alle vittime delle aggressioni negli ultimi 24 anni, ovvero da quanto ha avuto inizio il progetto Life Ursus di reintroduzione della specie sulle Alpi Centrali.
L'ultimo rapporto dei grandi carnivori, pubblicato lo scorso maggio dalla Provincia Autonoma di Trento, riporta i dati del 2021 e descrive una situazione in cui sono stati risarciti danni per 337.587 euro. Quelli creati dall'orso sono stati quantificati in 172.373 e si riferiscono per la maggior parte a casi di predazione del bestiame, danni alle arnie e danni all’agricoltura. 165.231 euro, invece, sono stati risarciti per le predazioni dei lupi che, lo ricordiamo, non sono mai stati protagonisti di aggressioni agli esseri umani.
Un precedente era avvenuto nel 2018 nella vicina Provincia Autonoma di Bolzano. L'ex presidente, Alois Durnwalder, fu costretto a rimborsare oltre 400 mila euro allo Stato, perché aveva dato il via libera alla caccia alle marmotte, una specie protetta dalla Convenzione di Berna.
A chiedere di poter intervenire con gli abbattimenti erano stati i cacciatori altoatesini che avevano subito danni ai prati destinati allo sfalcio. La normativa che permetteva le attività venatorie per una durata di circa 20 giorni, invece, era stata pattuita nel 2016 e sostenuta dal governo di Matteo Renzi.
Nel 2020 ne era stata però dichiarata l'illegittimità e la condanna a Durnwalder fu motivata così: «Abbattimento "abnorme e arbitrario" di 2655 esemplari di specie protette, da condannarsi come "illegittima distruzione di beni pubblici"».
Se la notizia che riguarda l'intervento della Corte dei Conti nella gestione della fauna selvatica trentina venisse confermata potrebbe seguire un intervento simile anche sulla richiesta e conferma da parte del Tar di procedere agli abbattimenti di JJ4, Mj5 e M62, considerati pericolosi dal Presidente Maurizio Fugatti.