Una crudeltà immane, gratuita, e per questo ancora più atroce. Vittima dell’ennesima violenza sugli animali una capretta, lanciata da una finestra e poi presa a calci sino a ucciderla da un gruppo di ragazzi che ha ritenuto di “celebrare” una festa di compleanno dei 18 anni commettendo un reato di questa portata.
I fatti risalgono a domenica, e sono avvenuti in un agriturismo tra Fiuggi e Anagni. L’intera scena è stata immortalata dai presenti e il video diffuso online. Anche se il video è facilmente reperibile in Rete, Kodami ha scelto di non pubblicarlo perché nulla aggiunge rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.
Oltre ad avere suscitato un’ondata di indignazione e proteste, la diffusione delle immagini ha portato anche all’invio di una informativa da parte dei Carabinieri alla procura del Tribunale dei Minori di Roma, che ha consentito l'iscrizione nel registro degli indagati di due ragazzi di Fiuggi per il reato di uccisione di animali.
Il pm di turno, dopo la visione del filmati, ha disposto l'avvio dei riscontri investigativi. I Carabinieri hanno prima individuato l’autore della violenza e poi l'amico che ha ripreso l'intera scena con lo smartphone. Nel video, scioccante, si vede la capretta, evidentemente abituata alla presenza umana, avvicinarsi al gruppo, e venire presa di mira, letteralmente massacrata, da uno dei ragazzi, mentre gli amici ridono e lo incitano. Il giovane adesso rischia da quattro mesi a due anni di carcere, così come stabilito dall’articolo 544 bis. Una pena che per molte associazioni che si battono per la tutela dei diritti animali è decisamente troppo lieve, soprattutto in casi di questo genere, fatti di crudeltà e violenza inaudita compiuti da giovanissimi.
«L’uccisione di una capretta ad Anagni rappresenta un gesto di assoluta crudeltà che va punito nel modo più severo possibile: colpisce la totale assenza di empatia e insensibilità di chi ha compiuto quest’azione del immotivata, e quella di chi ha ripreso l’avvenimento come se la distruzione di una vita fosse uno spettacolo da social – hanno fatto sapere dalla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, l’associazione animalista fondata dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla – A maggior ragione il fatto colpisce perché si tratta di ragazzi molto giovani. Serve che il Parlamento approvi al più presto la proposta di legge di Michela Vittoria Brambilla all’esame della commissione Giustizia della Camera per inasprire le pene e far sì che i responsabili finiscano in carcere. In ogni caso Leidaa presenterà denuncia e si costituirà parte civile se, come auspicabile, si arriverà a processo».
Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) nelle prossime ore presenterà una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali, e ha promesso che si costituirà parte civile nel processo: «Procediamo chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivo – ha detto l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale Oipa – Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati».