Uccidere gli orsi problematici non è una soluzione. Ne è certa la Lav che per questo ha presentato due nuovi ricorsi al Tar di Trento per contrastare le Linee guida provinciali per la gestione degli orsi e il documento Ispra-Muse sugli orsi etichettati come "problematici".
«Avevamo presentato già nell’agosto 2021 il ricorso al Tar per richiedere l’annullamento delle Linee guida provinciali per la gestione degli orsi mediante uccisione – ha spiegato Massimo Vitturi, responsabile area Animali selvatici della Lav – perché mancanti di qualsiasi riferimento alla programmazione delle misure di prevenzione, si tratta quindi di mere linee guida che nella loro genericità costituiscono la base per nuovi incidenti, per la creazione di fatto di orsi "problematici" e le conseguenti Ordinanze di uccisione degli orsi. Inoltre, nessun cenno alle misure non cruente in caso di orsi problematici essendo di fatto prevista sempre e soltanto l’uccisione degli animali».
Il Tar nel 2022 aveva però giudicato inammissibile il ricorso e quindi l'associazione si è rivolta al Consiglio di Stato. In attesa della decisione, però ha fatto sapere che proporrà ancora un nuovo ricorso su questi aspetti.
La discussione sulla gestione dei grandi carnivori del Trentino si è riaccesa a seguito della vicenda dell'orsa Gaia, nota come JJ4, ritenuta responsabile della morte del 26enne Andrea Papi, la prima aggressione mortale di un orso ai danni di un essere umano in oltre 150 anni di storia italiana.
Quando gli esperti della Fondazione Edmund Mach hanno isolato il profilo genetico dell'orsa è partita una vera e propria caccia da parte dei Forestali trentini, culminata con la cattura di Gaia. Oggi l'orsa, dopo essere stata separata dai suoi 3 cuccioli, si trova rinchiusa all'interno del Centro faunistico di Casteller, ancora in attesa della sentenza del Tar, che potrebbe salvarla accogliendo i ricorsi presentati dalle associazioni di tutela animale.
Fin da subito, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha fatto sapere di voler abbattere l'animale, e insieme a lei tutti gli orsi problematici del Trentino. Insieme a Gaia, infatti, dovrà essere catturato anche Johnny, conosciuto come Mj5, l’orso che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi poche settimane prima della vicenda di Andrea Papi. L'uomo in quel caso se l'era cavata con qualche ferita ed era stato dimesso dall'ospedale dopo tre giorni.
Stessa sorte di Gaia e Johnny sarebbe toccata anche a M62, se non fosse stato ucciso da un maschio adulto alla fine di aprile. M62 era un giovane individuo che non si era mai mostrato aggressivo e che era considerato problematico perché aveva l'abitudine di entrare nei centri abitati, e mostrare una confidenza eccessiva nei riguardi di alcune persone. Come aveva spiegato a Kodami l'esperta di orsi e coautrice del progetto di divulgazione "L'orso e la formica", Elisabetta Tosoni, sono soprattutto le femmine e gli individui giovani ad avere la tendenza a entrare in contatto con zone abitate, allo scopo di fuggire dai maschi adulti.
Gaia, Johnny e M62 sono individui diversi, che hanno agito in contesti diversi, ma ai quali la Provincia autonoma di Trento vuole somministrare la medesima medicina: la morte. A rischio quindi sono tutti gli animali con atteggiamento considerato non conforme. Una ipotesi alla quale la Lav si oppone strenuamente: «Ottenere la tutela della vita di Jj4 ci permetterà di creare un precedente giudiziario per salvare la vita di tutti gli orsi», ha aggiunto Vitturi.
Nel frattempo per Gaia arrivano i primi segni di speranza: «La sola possibilità di salvare la vita di JJ4 attraverso il suo trasferimento in un rifugio straniero già rappresenta una svolta, perché effettivamente le linee guida incredibilmente non prendono neanche in considerazione questa possibilità essendo molto più facile uccidere che trasferire. Le nostre energie e le nostre attività politiche, legali, di rapporti istituzionali, sono interamente dedicate alla sorte dell’orsa non solo perché per LAV ogni vita ha valore e deve essere rispettata, ma perché alla sorte di Jj4 e dell’ancora non catturato MJ5 è legato il destino di vita o di morte per gli altri 100 orsi trentini in natura», ha concluso Vitturi.