Aveva ucciso a sassate il cane della vicina perché abbaiava talmente tanto che gli dava fastidio. Era l’ottobre del 2018 quando accadde il fatto ad Assemini, in Provincia di Cagliari. Ora l’ufficio esecuzione penali del Tribunale lo ha condannato per un cumulo di pene. Dovrà scontare un anno, 10 mesi e 16 giorni di reclusione a casa.
Sulla sua testa pendono i reati di furto aggravato, lesioni personali e, appunto, di uccisione del cane. Protagonista di questi episodi che si sono ripetuti ad Assemini tra il 2011 e il 2018 è un 30enne del posto. Lo scorso 3 giugno i carabinieri della città gli hanno consegnato il provvedimento che era stato trasmesso loro dalla Procura della Repubblica.
Per il ragazzo, dunque, l’obbligo di restare a casa sarà vincolante: gli stessi militari controlleranno più volte per accertare il rispetto della disposizione degli arresti domiciliari. Nel caso in cui dovesse violarlo la detenzione passerebbe subito attraverso il carcere cagliaritano di Uta.
Il reato di uccisione di animali è previsto dall'articolo 544 bis del codice penale e prevede la pena della reclusione da tre a 18 mesi per chi, per crudeltà o senza necessità, cagioni la morte di un animale.