Ogni cane potrebbe nuotare, ma ciò non significa che tutti lo sappiano fare o che sia una capacità innata. Le prime volte potrebbe servire un po' di tempo o uno specifico salvagente che aiuti nel galleggiamento, ma anche tanta pazienza e capacità di guidare il cane alla scoperta di questa esperienza. Alcuni cani, però, potrebbero restare per sempre irremovibili a qualche metro dagli schizzi, ostinati a non gradire l'idea di bagnarsi.
Vediamo qual è il rapporto dei cani con il nuoto, quali sono le razze che potrebbero essere più portate per questa attività e quali sono i dettagli della loro personalità che aiutano a intuire se il cane che vive con noi diventerà un amante dell'acqua.
Come mai i cani sanno nuotare?
Per capire il motivo per cui i cani sono in grado di nuotare è bene ampliare lo sguardo su un'altra specie di canide: il lupo.
Nel 2008, i ricercatori del Dipartimento di biologia della pesca, della fauna selvatica e della conservazione dell'Università del Minnesota, hanno avvistato in Michigan (USA) tre lupi intenti a predare un alce che nuotava in acque profonde circa un metro e 70. L'evento è stato riportato sulla rivista scientifica The Canadian Field Naturalist e, sebbene si tratti del primo avvistamento di questo tipo, ha dimostrato che la specie è in grado di muoversi e sfruttare anche l'acqua come territorio di caccia.
Probabilmente anche il cane, nel suo percorso di evoluzione, ha sviluppato la capacità di nuotare per avere un miglior adattamento all'ambiente e potersi, quindi, muovere anche in luoghi altrimenti irraggiungibili e ottenere opportunità altrimenti precluse.
Al giorno d'oggi, soprattutto quando si parla di cani che vivono in ambienti domestici, questo aspetto va coniugato anche con la relazione che il cane instaura con il suo umano. Il bagno durante una calda giornata estiva, infatti, diventa un'occasione per vivere emozioni positive insieme e, talvolta, è proprio attraverso la comprensione dimostrata dal pet mate che il cane raggiunge la condizione per superare il timore iniziale.
Lo stesso potrebbe, però, avvenire anche per un processo di facilitazione sociale, ovvero la messa in atto, da parte di un individuo, di un particolare comportamento (tra quelli presenti nel repertorio della specie) nel momento in cui vede altri impegnati in quello stesso comportamento. Insomma: se lo fai tu, lo faccio anche io!
Quali sono le razze di cani specialiste del nuoto?
Non è solo la razza (o il mix di razze) a determinare se un cane nuoterà volentieri o meno. Il fatto che impari a nuotare, infatti, è in parte determinato da una predisposizione genetica (soprattutto per quanto riguarda le razze che abbiamo selezionato per aiutarci in acqua), ma può essere determinato anche da un piacere individuale o dalle emozioni positive che tutto il suo gruppo (formato dal pet mate o anche da altri cani), prova quando entra in contatto con l'acqua.
I più avvantaggiati sono certamente i cani con le zampe palmate, ovvero dotate di uno strato di pelle che collega le dita tra loro. Alcuni esempi di questo dettaglio morfologico sono i Labrador Retriever, i quali sono favoriti anche da un insieme di motivazioni ben conciliabili con questo passatempo, come ad esempio la cinestesica, la predatoria, la sillegica.
Anche la coda è uno strumento utile nel nuoto, perché funge da timone. I cani senza coda, infatti, potrebbero avere qualche difficoltà in più.
Il mondo dei cani, però, è pieno di eccezioni e, di fatto, ogni soggetto, se supportato da un forte desiderio di imparare, potrebbe diventare un nuotatore provetto.
Tra le razze nuotatrici per eccellenza, poi, vi sono soprattutto i 7 cani appartenenti alla categoria dei cani da acqua, ovvero gli American Water Spaniel, i Barbet, i Cao de Agua, gli Irish Water Spaniel, il Lagotto Romagnolo, il Perro de Agua Espanol e lo Spaniel Olandese. Ognuno di loro, in maniera diversa e in diversi angoli del globo, è stato selezionato dagli umani proprio per poter aiutare nei lavori svolti nei pressi dell'acqua. In alcuni casi l'obiettivo era la caccia, in altri, invece, il riporto delle reti.
Vi sono infatti, anche altre razze particolarmente appassionate dell'acqua, sebbene non facciano parte di queste categoria. Come spiega in un video l'istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio, tra gli amanti dell'acqua vi sono tutti i Retriever, categoria a cui, oltre ai Labrador, appartengono anche i Golden Retriever e i Flat Coated Retriever.
Vanno infine nominati anche i Terranova che, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare per via della loro stazza, hanno aiutato a lungo i pescatori canadesi, per cui trascinavano i pesanti carichi fuori dall'acqua gelida. Vi sono poi anche tantissimi meticci e soggetti appartenenti ad altre razze che, pur non facendo parte di queste categorie, amano comunque tuffarsi, in particolare nelle giornate più calde.
Non pensiate quindi che i Maltesi o i Bassotti non possano accompagnarvi al lago, al mare o lungo il fiume.
Perché alcuni cani non sanno (o non vogliono) nuotare?
Alcune razze, come ad esempio quelle appartenenti alla categoria dei brachicefali, potrebbero trovare difficoltà nel nuoto per via della forma schiacciata del loro muso e per le difficoltà respiratorie causate dalla BAOS (Sindrome ostruttiva delle prime vie respiratorie). Nel caso del Carlino è anche la coda, che ha la forma di un cavatappi, a poter complicare i movimenti in acqua, perché non può essere utilizzata come timone. Il Bulldog Inglese, poi, potrebbe trovarsi davvero in difficoltà in acqua per via delle deformità fisiche determinate dalla selezione effettuate per mano dell'uomo.
Vi è inoltre un ulteriore aspetto da tenere in considerazione, ovvero quello legato all'eccitazione del cane nel momento del contatto con l'acqua. Un cane che affronta il nuoto in maniera emotiva, oppure con movimenti troppo rapidi e tenendo i muscoli in tensione, farà più fatica a muoversi in modo funzionale e necessiterà, soprattutto all'inizio, di un aiuto nel galleggiamento, come ad esempio un apposito salvagente per cani. Questo è ciò che accade spesso agli American Staffordshire Terrier, i quali hanno una muscolatura molto sviluppata e un comportamento spesso facilmente eccitabile.
È bene specificare, infine, che molti cani potrebbero essere poco attratti dall'acqua perché spaventati o preoccupati da questa esperienza. Non è certamente opportuno decidere di lanciarli nel mare senza alcun preavviso e con la speranza che si sentano a proprio agio fin da subito, per una sorta di effetto "shock". In questo modo rischiate di aumentare ulteriormente la paura e forse anche di trasformarla in vera e propria fobia.
È molto meglio, piuttosto, dimostrare che per noi è un momento piacevole. I nostri cani, infatti, si lasciano spesso condizionare dalle nostre emozioni e potrebbe essere proprio la nostra gioia durante il bagno a convincerli del fatto che non serve preoccuparsi.
Ricordatevi di ascoltare i suoi desideri e accogliere le sue necessità: obbligarlo a nuotare contro la sua volontà, mentre prova paura o quando si sente troppo insicuro, non farà altro che ridurre la sua fiducia nei vostri confronti e, a lungo andare, potrebbe influire negativamente sulla relazione che vi unisce.