«I Pastori Australiani sono cani fantastici ma non per tutti». È il primo consiglio che si sente di dare Elena Rossanigo una delle volontarie dell’ASRI, Australian Shepherd Rescue Italia, l’unica associazione italiana che si occupa di promuovere l’adozione di questi straordinari animali che, malgrado il nome, sono di origine americana e non australiana.
Questo cane così straordinariamente bello, pelo striato in sfumature di colori morbidi dal bianco al cioccolato e occhi ambrati e dolcissimi, e dall’attitudine innata alla compagnia, è ormai ufficialmente entrato nel cuore di molti amanti dei cani, complici anche tv e cinema che lo mostrano attivo ed esuberante ma affettuoso e giocherellone. Negli oltre dieci anni in cui l’ASRI si è occupata di trovare casa a molti di loro, la richiesta di questi animali è cresciuta moltissimo e, come accade spesso in questi casi, sono cresciuti anche gli abbandoni.
«Se quando abbiamo cominciato a prenderci cura di loro ci arrivavano cuccioli da pastori che se ne volevano liberare – racconta Elena che, come tutti nell’ASRI, è una volontaria – ultimamente ci troviamo di fronte tante rinunce di proprietà in quanto le famiglie li comprano da chi fa cucciolate anche casalinghe, ma poi li gestiscono in maniera errata e dopo qualche tempo si rendono conto di non essere in grado di occuparsene». Un fenomeno cresciuto, ovviamente, con la pandemia da covid e con la ricerca di cani da compagnia a cui è seguito il periodo del ritorno alla normalità e all’impossibilità di prendersi cura dei cani adottati o comprati.
«Molti, inoltre, considerando l’aumento della richiesta, hanno puntato anche sugli allevamenti». A volte anche piccole realtà casalinghe, con minori controlli e limitate precauzioni. «Il risultato è stato che prima ci trovavamo più facilmente cuccioli da mettere in adozione, ora invece quasi sempre cani adulti e spesso con pedigree». Anche i prezzi di questi cani, quando si acquistano in allevamenti ufficiali, sono aumentati: attualmente il prezzo può oscillare tra i 700 e il 1500 euro.
Secondo l’ENCI, Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, le iscrizioni di Pastori Australiani all’albo negli ultimi dieci anni sono aumentate considerevolmente, raggiungendo il picco dei 4000 iscritti nel 2021 e scendendo leggermente nel 2022. «La razza che noi conosciamo oggi si è sviluppata esclusivamente negli Stati Uniti – spiegano – Gli fu dato questo nome per associazione col cane da pastore di origine basca, che arrivò negli Stati Uniti nel 19° secolo e proveniva dall’Australia. La popolarità del Pastore Australiano aumentò notevolmente dopo la Seconda guerra mondiale, con la grande notorietà raggiunta dall’equitazione alla “Western”, che la gente venne a conoscere attraverso i rodeos, concorsi ippici, film e spettacoli televisivi».
La sua indole, la bellezza e il forte attaccamento ai suoi umani hanno fatto poi il resto. «Sebbene ogni soggetto sia unico per quel che riguarda il colore e le pezzature, tutti i Pastori Australiani mostrano una insuperabile devozione alla loro famiglia. Le molte qualità hanno garantito a questa razza una continua popolarità».
Ma adottare un Pastore Australiano non è, come ogni adozione, uno scherzo. Forte e coraggioso conduttore di greggi e mandrie, non si ferma di fronte a nulla e persegue gli obiettivi con grande tenacia: quindi necessita di molto movimento all'aria aperta e che la città non è esattamente il suo luogo ideale. Ma per poter rendere felice un Aussie, bisogna essere persone dinamiche e disposte a conoscere a fondo le sue motivazioni e i suoi bisogni.
«Attraverso l’ASRI abbiamo già portato in adozione circa 200 Pastori Australiani – racconta Elena – ma l’obiettivo è sempre quello di trovare il cane giusto per la famiglia giusta per una vita migliore per entrambi». Per questo le adozioni procedono per passi: «Si comincia con un modulo di pre-affido che è un questionario sviluppato nel corso degli anni, che ci permette di iniziare a conoscervi e capire se uno dei nostri Aussie può fare per voi.
Inoltre, poiché L'ASRI non accetta richieste di adozione che mascherino come unico scopo il crearsi un proprio allevamento casalingo, la sterilizzazione è obbligatoria e se la decisione sarà di non sterilizzare il cane, non si verrà ritenuti idonei all'adozione di uno dei nostri cani». Prima della desiderata adozione, al questionario seguirà poi un colloquio telefonico e una personale conoscenza reciproca tramite volontari incaricati dall’Australian Shepherd Rescue Italia con visite pre e post affido.
Malformazioni articolari come la displasia dell’anca, la predisposizione alle allergie ma soprattutto la possibilità che i cuccioli nascano ipovedenti o ipoudenti come conseguenza dell’accoppiamento fra esemplari “merle”, cioè con un mantello dal colore particolare e molto apprezzato, sono le problematiche maggiori che si devono conoscere prima di un’adozione. «In questo momento l’associazione si sta occupando direttamente di due esemplari che abbiamo in gestione diretta, ospiti in pensioni di educatori cinofili a nostre spese. Poi ci sono i casi di due o tre famiglie che stiamo aiutando per trovare un’altra sistemazione ai loro cani. Tra loro ci sono Neon, con un meraviglioso mantello nero, bianco e cioccolato, che aveva “pinzato” un membro della sua vecchia famiglia che quindi ha preferito allontanarlo ma ora, grazie all’intervento di istruttori cinofili, è un cane fantastico. E Marshall, completamente bianco, che è ipovedente e ipoudente».
Anche Elena un anno fa ha scelto di averne uno al fianco, ed è arrivata Ottavia. «Quando l’ho incontrata Ottavia era in pericolo di vita per una malformazione cardiaca. Siamo riusciti a farla operare grazie ad un crowdfunding con il quale abbiamo raccolto quasi 3.500 euro. Ora fortunatamente sta benissimo». Adozioni consapevoli, dunque, con l’obiettivo di scegliere un compagno di vita e non un giocattolo, ben conoscendo inoltre le particolari caratteristiche di questo cane straordinario. «Il pastore australiano – aggiunge Elena – è un meraviglioso “pagliaccio” con un cuore enorme ma con una tempra altrettanto forte che lo rende un cane non adatto a qualsiasi umano, è stato selezionato per essere un braccio destro capace di prendere decisioni e di vegliare sul suo branco, è necessario dargli una vita all'altezza delle sue potenzialità. Con lui – conclude – è possibile solo una relazione alla pari, sarà il vostro compagno solo se saprete riconoscere quanto i suoi difetti sono meravigliosi quanto i suoi pregi».