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9 Febbraio 2022
18:57

Tutela degli animali in Costituzione: per le associazioni c’è ancora molto da fare

La battaglia per inserire la tutela degli animali è stata vinta dalle tante associazioni che si sono fatte promotrici di questa richiesta davanti alle istituzioni.

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Animali costituzione

L'inserimento della tutela degli animali e dell'ambiente nella Costituzione italiana rappresenta un cambio di passo storico. Una vittoria che può essere festeggiata dai politici promotori del Disegno di legge e dalla larghissima maggioranza che l'ha votata in Parlamento, permettendo così alla modifica costituzionale di incassare un numero di voti tale da evitare l'ulteriore passaggio del referendum.

Da oggi, secondo l'articolo 9 della Costituzione «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione», e in più «Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Prima ancora della politica, la battaglia per gli animali e l'ambiente è stata vinta dalle tante associazioni che si sono fatte promotrici di questa richiesta davanti alle istituzioni, come ha sottolineato a Kodami la presidente dell'Enpa Carla Rocchi: «Si tratta di un risultato conseguito dopo 24 anni di impegno in prima linea, un passaggio importante che supera la generica definizione di paesaggio, prima l'unica ad essere posta sotto la tutela dello Stato. Questo però è solo un punto di partenza».

«Adesso – aggiunge la Presidente – partendo da questa base costituzionale, è il momento di affrontare il vero problema per il benessere degli animali e la salubrità dell'ambiente: chiudere gli allevamenti intensivi. Questi luoghi, oltre ad essere un focolaio di infezioni e zoonosi, sono responsabili di una significativa percentuale di emissioni di gas serra». «Il prossimo passo è rendere l'applicazione di questi principi costituzionali omogenei su tutto il territorio», conclude Rocchi.

La modifica costituzionale rappresenta un traguardo significativo anche perché si pone finalmente in continuità con quanto richiesto nelle sedi europee, come evidenziato a Kodami dall'avvocato e responsabile dello sportello legale dell'Oipa, Claudia Taccani: «Siamo molto felici per questo risultato. Paesi vicini a noi già da un po' hanno inserito gli animali in Costituzione. Si tratta di un primo passo verso tutele più ampie, il prossimo, speriamo possa essere il loro riconoscimento in quanto "esseri senzienti". Grazie al nuovo dettato costituzionale, la legge dello stato deve disciplinare i modi e tempi della tutela degli animali, un riconoscimento che ben si sposa con quanto stabilito in sede europea del Trattato di Lisbona».

La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione, quindi, rappresenta un concreto passo avanti per orientare i futuri procedimenti giudiziari in difesa degli animali, un mondo spesso poco attenzionato da media e politica ma che associazioni come l'Oipa conoscono molto bene: «Questa introduzione non è solo simbolica, ma pratica – ribadisce Taccani – grazie a questa tutela costituzionale avremo più possibilità di proporre nuove riforme, e soprattutto ha un grande valore dal punto di vista giurisprudenziale: le future sentenze dovranno tenere conto di quanto esplicitato in Costituzione. Una tutela che inoltre vale per tutti gli animali, non solo quelli d'affezione». Insomma, a livello giuridico non esistono animali di serie a o di serie b, come avrebbe voluto la Lega con i suoi 246mila emendamenti che pochi mesi fa hanno rischiato di affossare il Disegno di legge.

Questo risultato è stato festeggiato prima ancora del termine delle votazioni parlamentari da Michela Vittoria Brambilla, in qualità di presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Lidaa), per la quale la modifica costituzionale significa risponde, «in continuità con i nostri padri e madri costituenti, ad esigenze profondamente sentite anche nella società italiana», tuttavia la deputata di Forza Italia sottolinea anche «il ritardo con il quale oggi arriviamo alle formulazioni di altri paesi, come la Germania, l'Austria, la Svizzera e ai concreti indirizzi dell'Unione europea».

Gianluca Felicetti, presidente LAV, nella sua prima reazione a caldo ha sottolineato il ruolo di apripista dell'Italia sul tema della protezione degli animali: «Oltre a costituire il dovuto riconoscimento di una ormai diffusa e radicata sensibilità maturata dagli Italiani nel corso dei decenni, l'inserimento degli animali in Costituzione, siamo il quinto Paese al mondo a farlo, rappresenta una pietra miliare, e uno strumento concreto, per progredire nella loro effettiva tutela, a livello legislativo e giurisdizionale».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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