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18 Agosto 2022
15:41

Turista morsa nella riserva di Vasto, gli esperti confermano: «È stato un lupo»

Gli esperti del Parco della Maiella, interpellati dal sindaco di Vasto e dai gestori della riserva naturale di Aderci, confermano che l'animale avvistato sulla spiaggia è un lupo e continueranno con il monitoraggio dell'area.

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È stato effettivamente un lupo a mordere la turista di 37 anni che lo scorso 7 agosto si trovava su una spiaggia della Riserva di Punta Aderci, l’area naturale protetta situata nel comune di Vasto, in provincia di Chieti.

Lo hanno confermato gli esperti del Parco Nazionale della Maiella, interpellati dai gestori dell’area protetta e dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, che aveva scritto anche all’Ispra per chiedere di identificare l’animale e accertare se fosse effettivamente stato un lupo ad attaccare la turista. Nella lettera inviata nei giorni scorsi il direttore del Parco, Luciano Di Martino, chiarisce che «l’individuo ripreso, contestualmente, dalla donna aggredita, mediante telefono cellulare, è attribuibile, con ragionevole certezza, per caratteristiche fenotipiche, ovvero dimensioni, conformazioni e caratteristiche del mantello, ad individuo di specie lupo appenninico (Canis lupus italicus), pur essendo opportuno verificarne l’identificazione e l’eventuale livello di ibridazione mediante analisi del genotipo, con idonei campioni che potranno essere inviati al laboratorio Ispra».

La lettera è stata inviata al sindaco di Vasto, al ministero della Transizione ecologica, all’Ispra, alla Regione Abruzzo e ai carabinieri forestali di Chieti, e sottolinea l’importanza di riuscire a confermare l’identificazione mediante esami più approfonditi possibili però soltanto se l’animale venisse catturato. Ed è in questa direzione che si stanno muovendo le autorità, per poterlo poi successivamente monitorare attraverso un collare GPS.

Nella zona in cui è avvenuta l’aggressione, d’altronde, è nota la presenza di questi predatori: è accertato che i lupi frequentino l’area del Sinello-Incoronata di Vasto-Punta Penna, che è il luogo in cui è avvenuta l’aggressione, ma resta da chiarire sino in fondo se l’esemplare che ha morso la turista sia un lupo puro o un ibrido (anche per gli esperti del Parco della Maiella potrebbe esistere appunto un certo grado di ibridazione) e restano anche da verificare le cause e le dinamiche di quanto avvenuto, e anche perché l’animale si sia avvicinato alla donna.

L'importanza dell'interazione responsabile e della corretta informazione

«Nel video che circola si vede un lupo che si sta allontanando, in assenza di segnali comunicativi riferibili a un comportamento aggressivo – aveva spiegato Federica Pirrone, etologa e membro del Comitato Scientifico di Kodami – I fattori scatenanti e i segnali prodromici di una simile reazione sono ben noti a chi studia l'etologia dei canidi, selvatici o domestici. Che l'esito della sequenza sia stato realmente un'aggressione con morso è, diciamo, per lo meno poco prevedibile e, quindi, va chiarita innanzitutto la dinamica comportamentale della donna. È stato fatto tutto il possibile per evitare il supposto evento aggressivo da parte dei protagonisti della vicenda? C'è un reale interesse a far emergere tutto questo? E ancora, c'è un reale interesse a sensibilizzare le persone riguardo alla presenza nel territorio di specie selvatiche e ai comportamenti più adeguati e sicuri da tenere quando, nostro e loro malgrado, le si incontra? Perché questi sono i primi obiettivi che si dovrebbe perseguire quando accadono questi episodi e si decide di divulgarli».

Pirrone ha rimarcato la necessità di accertare anche il comportamento della turista di fronte al lupo, che nel video non mostra segni di motivazione aggressiva: ««Evitamento, coda bassa e flaccida, assenza di orripilazione, sono tutti incompatibili con una motivazione aggressiva nei confronti della persona che sta filmando. Fino a quel momento ovviamente – sottolinea l’etologa – Se davvero quell'animale l'ha aggredita, qualcosa è cambiato nel frattempo. Nello specifico, la distanza tra i due si è accorciata e questo, a quanto è dato vedere, non sembra per nulla essere stato nelle intenzioni dell'animale».

Il monitoraggio e lo studio dell’animale è ugualmente importante per capire cosa sia accaduto sulla spiaggia: i lupi normalmente temono l'uomo e tendono a scappare al minimo segnale di presenza umana, ma può capitare che qualche esemplare cui è stato dato da mangiare (in maniera volontaria o meno), inizi a vedere gli umani non più come una minaccia ma come risorsa.

Quello immortalato è quasi certamente un lupo confidente, un concetto di base errato visto che si tratta di un animale selvatico, che tale dovrebbe restare e che non dovrebbe avere alcun tipo di interazione con l’essere umano. Soprattutto in un’epoca in cui il lupo è tornato a popolare in gran numero l’Italia, e gli incontri fortuiti hanno più probabilità di verificarsi: in queste circostanze è fondamentale tenere a mente che serve consapevolezza e attenzione per evitare che questi animali, a causa di un approccio sconsiderato, ne paghino le conseguenze: un predatore selvatico che sia avvicina troppo all'uomo è un pericolo per se stesso e per le persone, ma anche e soprattutto per la conservazione e salvaguardia della sua stessa specie, perché contribuisce ad alimentare la convinzione che per tenere sotto controllo il numero dei lupi sia necessario procedere con abbattimenti incontrollati .

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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