video suggerito
video suggerito
29 Settembre 2024
9:00

Tuo figlio vuole un cane? Uno studio conferma che può solo fargli bene

Un recente studio ha accertato che la convivenza tra bambini e cani può portare numerosi benefici: non solo dal punto di vista psicologico ma anche dal punto di vista delle prestazioni motorie. Tuttavia, come sempre accade, ci sono delle regole da impartire e rispettare da ambo le parti per una convivenza serena e pacifica.

123 condivisioni
Immagine

“Cosa desideri?”. “Vorrei un cane”. Quante volte si è svolto questo dialogo e continua a verificarsi nelle famiglie tra genitori e figli? E, anzi, spesso non c’è nemmeno bisogno di chiedere che i più piccoli esprimono da soli il desiderio di voler condividere la vita con un animale domestico.

Premesso che ogni adozione deve essere consapevole e dettata perciò da un processo di elaborazione concreta da parte di tutti i componenti della famiglia sull’impegno che corrisponde all’aggiungere un membro canino, uno studio ha accertato quanto faccia bene proprio ai bimbi crescere insieme a Fido dal punto di visto non solo psicologico ma prettamente fisico, specialmente per le bambine.

Secondo dei ricercatori australiani, infatti, avere un cane di famiglia è collegato a un netto miglioramento nell'attività fisica e i risultati si sono aggiunti ad un’analisi che ha considerato in un quadro complessivo quanto i cani possano migliorare la salute umana delle persone di tutte le età.

Cani e bambini: i benefici

La ricerca è stata condotta nel gennaio 2024 da esperti dell’istituto “Telethon Kids” e della Scuola della Salute e della Popolazione Mondiale e Population and Global Health dell’Università Western Australia insieme a colleghi della Scuola di Scienze del Movimento Umano e della Nutrizione dell’Ateneo del Queensland.

Secondo gli esperti, l'attività fisica regolare è importante per la salute dei bambini, ma molti di loro non raggiungono le quantità raccomandate. «Vivere con un cane è stato associato a un aumento dell'attività fisica, tuttavia non c’erano ancora studi che esaminassero questa relazione».

Partendo da questa osservazione, nello studio sono stati utilizzati i dati di un’altra ricerca («Play Spaces and Environments for Children's Physical Activity (PLAYCE)») per esaminare la relazione tra il miglioramento delle prestazioni motorie dei più piccoli, prendendo a campione famiglie in cui si condivide la vita con un quattro zampe e altre senza. Per tre anni sono stati tenuti sotto monitoraggio ben 600 bimbi di varie età, dai due ai sette anni, di cui la metà con cane.

I ricercatori hanno misurato ad esempio il tempo impiegato nell’attività fisica, la sedentarietà, le ore dedicate al sonno e quelle passate davanti a uno schermo. Nello studio sono state raccolte le informazioni necessarie anche attraverso le testimonianze dirette dei genitori.

Circa 200 bambini che hanno partecipato alla ricerca hanno convissuto con un cane per tutto il tempo, mentre 58 ne hanno preso uno durante il periodo di studio e, purtroppo, a 31 è capitato di subire la perdita del loro compagno e proprio questi ultimi hanno visto una corrispondente diminuzione della loro attività motoria.

Tutti coloro che hanno avuto l’esperienza di condividere la vita con un cane, in ogni caso e a differenza di chi non si trovava in questa condizione, hanno aumentato il livello di impegno fisico, grazie ad attività come le passeggiate e il gioco. L'impatto, come si scriveva, è stato più forte nella vita delle bambine: «Abbiamo così scoperto che far entrare un cane in famiglia ha aumentato l'intensità dell'attività fisica di quasi un'ora», ha sottolineato Emma Adams, ricercatrice del Telethon Kids Institute e dell’Università australiana che ha guidato lo studio.

Quali regole dare ai bambine per gestire il cane

Quando si leggono questi studi a chi vive responsabilmente con un cane o è cresciuto insieme a un compagno a quattro zampe, probabilmente un sorriso si disegna sul volto. L’esperienza diretta, infatti, sicuramente ha già dimostrato a tanti di noi quanto sia vero ciò che i ricercatori hanno poi dettagliato con la loro lunga osservazione. Ma, purtroppo, sono davvero ancora troppi i casi in cui invece si adottano o comprano cani per rispondere alla richiesta innocente e inconsapevole di un bimbo attratto dalla tenerezza di un cucciolo e poi quel cane cresce e nessuno se ne prende cura. Ed ecco che i canili si riempiono di individui abbandonati.

Bisogna dunque fare sempre un discorso di prevenzione quando si parla di far entrare un cane in famiglia e a maggior ragione se è per la richiesta di un bambino: sta infatti agli adulti agire con raziocinio e non spinti dal solo desiderio di far felici i più piccoli.

È molto importante, infatti, considerare prima di tutto se si è nella possibilità di adottare un cane e ciò significa valutare diversi aspetti, dalle risorse economiche a quelle relative all’impegno che una scelta tale comporta, passando per il tempo che davvero gli si può dedicare a prescindere dai minori presenti nel gruppo familiare. Poi, a seconda delle età, si deve insegnare ai figli come interagire con l’animale e quali regole devono essere rispettate anche nel segno del benessere di Fido.

Il primo passo, quasi logico ma davvero ancora poco considerato e che vale per qualsiasi componente della famiglia, è capire che non si tratta di un pupazzo ma di un essere vivente che ha delle necessità che non si limitano solo all’espletamento dei bisogni fisiologici ma anche alla soddisfazione della parte psicologica. Un cane ha le sue motivazioni, ovvero i suoi desideri e bisogni, e una sua personalità che dipenderà da diversi fattori oltre la sua base genetica (che sia di razza o meno) come il contesto e le relazioni che avrà all’interno soprattutto del gruppo sociale, la famiglia umana, di cui dovrà sentirsi parte al 100% come ogni altro componente.

Proprio ai bambini, nello specifico, bisogna insegnare il rispetto per l’animale e stabilire insieme delle regole affinché la convivenza sia benefica per entrambi. Su Kodami abbiamo trattato il tema specificamente, in questo articolo proviamo a fornirvi però almeno 5 spunti di riflessione su cui riflettere in modo tale da prendere una decisione che porti voi e i vostri bimbi a vivere quella che siamo certi sarà un’esperienza meravigliosa per tutti, una volta partita con il piede giusto.

  1. Ogni componente deve esprimere la propria opinione (lì dove possibile con bambini post età prescolare), dichiarare i propri intenti e la propria attitudine anche solo nel dichiarare semplicemente se ha voglia o meno di voler dedicare parte della propria vita al nuovo arrivato.
  2. Capire chi è un cane è un passaggio che attiene agli adulti che dovranno trasferire poi le informazioni in modo semplice ma efficace ai bambini per fargli apprendere che si tratta di un essere vivente che avrà una sua personalità.
  3. Riflettere bene sul cane che il bimbo desidera, visto che spesso la richiesta è su tipologie che vanno di moda, e comprendere che non è il punto di vista estetico che deve guidare la scelta ma le caratteristiche del singolo individuo che più si avvicinano allo stile della famiglia di cui entrerà a far parte.
  4. Parlare con i bimbi e spiegare loro che un cane, lo diremo a costo di sembrare ripetitivi ancora una volta, è un essere vivente e che non va trattato come un oggetto.
  5. Una volta che il cane entra a far parte della famiglia, educarlo a sua volta alla convivenza con ogni componente della famiglia, in particolare con i più piccoli soprattutto monitorando il comportamento di questi ultimi nel rispetto anche dei suoi momenti di intimità, ovvero ad esempio nel non disturbarlo quando mangia, quando riposa. Nel caso di bambini molto piccoli bisogna prestare ancora di più attenzione alle interazioni.

Per tutto quanto è stato scritto un buon punto di partenza se state riflettendo sulla possibilità di vivere con un cane perché “perseguitati” dalla richiesta di vostro figlio, vi consigliamo di provare “MiFido” il questionario che abbiamo pubblicato su Kodami: è solo un primo test ma qualora le risposte finali vi portino a un “sì” senza remore, l’ideale è rivolgersi a canili e rifugi locali dove operano volontari con esperienza e educatori cinofili che potranno indirizzarvi all’adozione tenendo conto del benessere di tutti i membri della famiglia.

Avatar utente
Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views