No, quello nella foto non è il nostro riflesso alla specchio al mattino presto ma un airone cenerino arrivato al Cras di Genova (il Centro recupero animali selvatici gestito dall'Enpa a Campomorone). Un po' stroppicciato perchè nato da poche settimane, il pullo è probabilmente caduto dal nido ed è stato trovato su un marciapiedi a Rapallo, nel levante ligure.
Nonostante il volo il piccolo trampoliere sta bene e non solo: ha una fame da lupi. «Ingurgita una quantità di cibo letteralmente impressionante – racconta Davide Rufino del Cras – Facciamo fatica persino a capire dove metta tutta questa roba, ma poi la restituisce generosamente sotto un'altra forma dissipando i nostri dubbi», scherza lo zoologo del Centro.
Ai volontari del centro spetta ora il compito di crescerlo nel migliore dei modi per restituirlo alla natura: «Lui, nel frattempo, non fa una piega: dimostrazione vivente che gli uccelli sono i dinosauri moderni».
L'airone cenerino (Ardea cinerea) è un trampoliere predatore dalle lunghe zampe della famiglia degli aironi, Ardeidi, originario dell'Europa temperata e dell'Asia e anche di parti dell'Africa. Può essere visto intorno a laghi, fiumi, stagni, paludi e sulla costa del mare e si nutre principalmente di creature acquatiche che cattura dopo essere rimasto fermo accanto o nell'acqua o inseguendo la sua preda attraverso le secche.
Gli adulti in piedi raggiungono l'altezza di un metro e pesano da 1 a 2 kg. Hanno una testa e un collo bianchi con un'ampia striscia nera che si estende dall'occhio alla cresta nera. Il corpo e le ali sono grigi sopra e le parti inferiori sono di colore bianco-grigiastro, con qualche nero sui fianchi. Il becco lungo e appuntito è giallo-rosato e le zampe sono marroni.
Gli aironi si riproducono in primavera, costruiscono i nidi sugli alberi e di solito viene deposto un gruppo di tre o cinque uova di colore verde-bluastra. Entrambi gli uccelli incubano le uova per circa 25 giorni, quindi nutrono entrambi i pulcini, che mettono le piume dopo 7-8 settimane. Molti giovani non sopravvivono al loro primo inverno, ma se lo fanno, possono aspettarsi di vivere per circa 5 anni. Un'altra frequente causa di mortalità è proprio la caduta dal nido che spesso segna il destino dei giovani esemplari.