Un Pitbull a guardia di cocaina e di una bomba al tritolo: è questo che hanno scoperto i Carabinieri a Napoli in un'aiuola di via Mastellone, tra i quartieri di Barra e Ponticelli.
Il Pitbull si trovava in un'area isolata, con poche case sparse intorno in mezzo a tanto asfalto e macchie di verde ingiallite dall’incuria. Poco distante pascolava un agnello. Un contesto strano che ha attirato l'attenzione dei militari della stazione di Barra intervenuti insieme a quelli del nucleo operativo di Poggioreale e del Reggimento Campania.
Gli uomini, grazie al supporto del personale dell'Asl veterinaria sono riusciti a guadagnare la fiducia dell'animale e a ispezionare il fazzoletto di terra a cui faceva la guardia. In una piccola fossa coperta da una pesante pietra hanno trovato subito un contenitore di plastica con all'interno 470 grammi di cocaina ancora da tagliare.
Come dichiarato a Kodami dagli operatori presenti sul posto, non è la prima volta che cani di grandi dimensioni vengono impiegati dalla criminalità: «Questi animali vengono visti come una sorta di deterrente, i più usati a questo scopo sono i molossi, i terrier di tipo bull e in generale tutti i cani di grossa taglia».
Tra i più sfruttati ci sono proprio i Pitbull, cani che l'uomo ha selezionato allo scopo di farli combattere, e che per questo sono sempre accompagnati dallo stigma della ferocia e di aggressività. Ciclicamente individui di questa razza tornano alle cronache per la loro contiguità con gli ambienti della malavita e della piccola criminalità locale che li sfrutta per i combattimenti o per fare da guardia a bottini molto pericolosi come quello rinvenuto a Barra.
Kodami ha fatto chiarezza sulla loro storia e sui pregiudizi di cui i Pitbull sono vittima in un video con l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio e la veterinaria esperta in comportamento Elena Garoni, entrambi membri del comitato scientifico del magazine.
Interrati insieme alla droga c'era anche un cilindro con una cordicella di cotone sotto vuoto. Un meccanismo che i militari hanno immediatamente riconosciuto come un esplosivo rudimentale. Il controllo è stato quindi immediatamente sospeso e l’area recintata in attesa dei militari artificieri del comando provinciale di Napoli.
Sono stati loro a prendere in carico quella che era una bomba con una miccia a lenta combustione da applicare all’occorrenza. Nel fusto sono stati trovati 100 grammi di tritolo, quanto basta per mandare in pezzi un furgone o un bar.
I carabinieri hanno fatto sapere che continueranno gli accertamenti per identificare il proprietario di quel «pericoloso reliquiario».