Nel Kalimantan, la parte indonesiana del Borneo, è stato avvistato per la prima volta dopo ben 172 anni l'uccello Garrulo ciglianere (Malacocincla perspicillata). Due persone del posto, Muhammad Suranto e Muhammad Rizky Fauzan, stavano facendo un'escursione nella provincia del Kalimantan quando sono incappati in una particolare specie di uccello e, non riuscendo a riconoscerlo, gli hanno scattato delle foto per mandarle ad un gruppo di birdwatching dove hanno chiesto aiuto per l'identificazione.
Da lì l'entusiasmo è cominciato a crescere: assomigliava proprio al garrulo ciglianere, una specie che era stata descritta nel 1848 e conservata come reperto nel museo Naturalis Biodiversity Center nei Paesi Bassi. Da quel momento però non era mai più stata osservato e per questo è una specie che era stata considerata probabilmente estinta. Per essere certi dell'incredibile scoperta i birdwatcher hanno contattato alcuni esperti ornitologi: Panji Gusti Akbar, Teguh Willy Nugroho e Ding Li Yong che hanno confrontato le foto con il reperto del museo, avvalendosi anche di alcune guide per il riconoscimento. Dopo vari accertamenti finalmente è arrivata la risposta: quello in foto era un vero e proprio garrulo ciglianere in piume, carne e ossa. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista "Oriental Bird Club’s journal BirdingASIA" e permetterà, finalmente, di avere nuove informazioni su questa specie che, come riferisce Panji Gusti Akbar primo autore dell'articolo, è definita come «il più grande enigma dell'ornitologia indonesiana».
Ancora non si sa quanti individui sono ancora presenti in natura, ma intanto queste foto hanno già fatto luce su alcuni aspetti del garrulo, come ad esempio la colorazione leggermente diversa dal reperto conservato. Grazie alla nuova scoperta ora ornitologi e conservazionisti potranno lavorare per scoprire nuovi aspetti di questa specie misteriosa, nella speranza che si riaccenda l'entusiasmo e l'interesse verso lo studio degli uccelli più sconosciuti. La ricerca ornitologica è infatti molto importante per proteggere le varie specie, di cui ad oggi più di 150 non sono state più avvistate negli ultimi dieci anni.