video suggerito
video suggerito
18 Febbraio 2022
15:27

Trovato un fossile di un animale sottomarino con cinque occhi e una proboscide

Un nuovo fossile è stato recentemente ascritto all'enigmatica famiglia degli Opabiniidae, antichissimi invertebrati del Cambriano, considerati vicini agli artropodi.

10 condivisioni
Immagine

Un nuovo fossile di Opabiniide è stato recentemente scoperto da un team di paleontologi, aggiungendo un'altra specie alla già ricca lista di stranissimi invertebrati marini che popolavano gli oceani centinaia di milioni di anni fa. Si chiama Utaurora comosa ed è imparentato con un famoso esponente dell'enigmatica fauna di Burgess, Opabinia.

La nostra Terra è del resto antichissima e nel corso delle lunghissime ere geologiche innumerevoli specie si sono susseguite abitando ogni suo angolo in un continuo ciclo di speciazioni ed estinzioni. In particolare agli albori della vita pluricellulare, centinaia di milioni di anni fa, le forme di vita scoperte attraverso i ritrovamenti fossili erano alquanto "strane".

Un nuovo fossile di Opabiniidae

Immagine

Ad essere precisi, potremmo dire che questa specie è stata ri-scoperta da poco: era già stato ritrovato un esemplare nel 2008 in un giacimento fossilifero dello Utah negli Stati Uniti- Utaurora era lungo circa 7 centimetri e aveva un lungo corpo segmentato con cinque occhi. Aveva la bocca rivolta all'indietro e posizionata sul lato inferiore del cranio ed era dotato di una proboscide uncinata che serviva probabilmente per portare il cibo al cavo orale. E' evolutivamente vicino ad un invertebrato chiamato Opabinia (Opabinia regalis), risalente al Cambriano medio.

Per arrivare a queste conclusioni il team di ricercatori capitanato da Stephen Pates, paleontologo e primo autore dello studio, ha provato a rianalizzare il fossile confrontandone le sue caratteristiche con quelle di altri 50 artropodi viventi ed estinti, Opabinia compreso.

Immagine
Fossile di Opabinia

Dalla foto precedente riuscite a riconoscere un organismo? Secondo gli esperti, il suo aspetto quando nuotava libero negli oceani del Paleozoico doveva essere pressoché questo:

Immagine
Ricostruzione digitale di un branco di opabinie

Le analisi hanno infine restituito un albero filogenetico, uno schema cioè delle parentele evolutive degli organismi analizzati. Gli animali tuttora viventi più strettamente imparentati con Opabinia e Utaurora sono gli artropodi, gli onicofori ed i tardigradi.

Immagine

La fauna di Burges shale

Immagine

Ma facciamo un po' di ordine. Cosa sappiamo degli albori del regno animale? Gli organismi pluricellulari apparvero sulla Terra circa cinquecentocinquanta milioni di anni fa, in un periodo del Paleozoico (che in effetti significa "vita antica") chiamato Cambriano.

Risale proprio a questo periodo la fauna di Burgess (505 milioni di anni fa): una collezione di specie che comprende molti dei phyla di invertebrati attuali come artropodi, poriferi e vermi ma anche enigmatiche forme che non hanno ancora una classificazione precisa. La scoperta di questo giacimento argillifero così ricco di sorprese avvenne all'inizio del 1900 in Canada.

Tutte queste informazioni ci sono arrivate grazie al lungo lavoro di migliaia di paleontologi che negli ultimi secoli hanno portato alla luce numerose forme animali dalle rocce formatesi in quel periodo.

Se è difficile immaginarci l'aspetto reale di esseri viventi molto più vicine a noi come i dinosauri, figuriamoci quanto sia complicato riuscire a farlo pensando per queste creature. Così, per aiutarci, ecco alcuni fossili che sono stati trovati con accanto le ricostruzioni:

Immagine
Immagine

Questo in alto è Leanchoilia, un probabile artropode dal corpo di forma vagamente ovale e dotato di scudo cefalico, con una piccola punta rivolta all'insù, seguito da undici segmenti corporei. Al termine del corpo vi era una breve spina caudale con delle piccole spine laterali. Di fronte allo scudo cefalico questo animale possedeva due bizzarre appendici: la parte iniziale è formata da quattro segmenti robusti e incurvati verso l'avanti, ma il secondo e terzo segmento terminano in lunghi rami. Queste strutture finiscono in estremità a forma di frusta, mentre il quarto segmento, anch'esso allungato, è dotato di tre artigli, oltre che estendersi nella stessa forma a frusta.

Alcuni organismi, c'è da sottolineare in conclusione, sono davvero difficili da interpretare. Come il fossile a seguire, soprannominato Wiwaxia, una sorta di "ananas" tagliato a metà.

Immagine
Immagine
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social