Una scatola tappezzata di colla posizionata in una scuola elementare per catturare insetti si è trasformata in una trappola mortale per rettili, con un biacco salvato in extremis grazie all’intervento di Enpa. È successo a Monza, a trovare l’innocuo serpente incollato al cartone il personale del complesso, il giorno della riapertura delle scuole.
Stando a quanto riferito da Enpa, la trappola era stata posizionata in assenza degli studenti da una ditta incaricata dal Comune di occuparsi della disinfestazione: una piccola scatola gialla e verde con l’etichetta “trappola per blatte”, che una volta aperta ha rivelato i corpi di cinque lucertole, morte di fame e sete, e un biacco ancora vivo, che si dibatteva inutilmente per liberarsi.
Il personale della scuola, notando il serpente, ha posizionato la scatola all’esterno in attesa della rimozione da parte della ditta, ma qualcuno ha deciso di contattare l’Enpa di Monza e Brianza per cercare di salvarlo. La scatola è stata portata al canile intercomunale di via San Damiano, e gli operatori hanno subito iniziato la delicatissima operazione per "scollare" il biacco dalla scatola senza provocare lesioni alla pelle. Dopo essere stato cosparso di borotalco per aiutarlo a liberarsi dalla colla è stato subito immerso in un contenitore con un po' di acqua per consentirgli di reidratarsi, è stato monitorato per qualche ora e poi ha potuto finalmente essere rilasciato nel suo habitat naturale, la campagna lombarda.
Enpa ha quindi provveduto a inviare una comunicazione dell'accaduto al nuovo sindaco di Monza, Paolo Pilotto, alla direzione della scuola e all'ufficio diritti animali (UDA) del Comune di Monza: «Chiediamo di rivedere con l'operatore incaricato della disinfestazione i metodi utilizzati – ha fatto sapere l’associazione – e la rimozione immediata di simili strumenti, a base di colla, che hanno dimostrato la loro totale inutilità a contenere il fenomeno delle blatte, e che invece ha causato, e potrebbe ancora causare, la morte crudele di piccoli animali oltretutto estremamente utili all’ecosistema e tutelati dalla legge».
Non è la prima volta che si parla della presenza di un biacco in una scuola. Qualche mese fa aveva fatto notizia il ritrovamento di due esemplari in altrettanti istituti di Roma, con conseguente allarme da parte dei genitori e un accenno di “bagarre” politica. Reazioni nei fatti ingiustificate, perché il biacco è un serpente non velenoso e totalmente innocuo, che vive nelle campagne e nei giardini assolati prediligendo ambienti ricchi di luce e particolarmente secchi, e che si nutre principalmente di piccoli roditori e insetti. La sua presenza in città non è così inusuale, soprattutto in aree come cortili scolastici con molta vegetazione, principalmente per la costante erosione del suo habitat a causa dell’urbanizzazione.