Due boa costrictor recuperati in strada nel giro di poche settimane a Roma, e sale la preoccupazione sui casi di abbandono di rettili e animali esotici, sempre più frequenti nell’ultimo periodo.
A intervenire questa volta sono state le guardie zoofile di Earth, che nei giorni scorsi hanno ricevuto una segnalazione relativa alla presenza di un serpente in strada nel VI Municipio, nei pressi delle Torri di Tor Bella Monaca. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Servizio Giardini di Roma Capitale, che hanno preso l'animale in consegna e lo hanno messo in sicurezza preoccupandosi poi di chiamare i Carabinieri, che hanno notificato il ritrovamento.
È stata quindi contattata la presidente di Earth, Valentina Coppola, che ha preso in consegna il boa: «Il rettile presenta una ferita che dalle testimonianze sul posto sembrerebbe essere stata inferta da un nomade che ha tentato di prenderlo usando un tondino di ferro – spiega Coppola – ma sono visibili diverse ferite rimarginate probabilmente causate da una cattiva gestione dell'animale. Purtroppo acquistare questi magnifici rettili è fin troppo semplice senza dover dimostrare di avere le competenze e le attrezzature adeguate per poterli allevare».
Il boa ora sarà visitato da un veterinario esperto in esotici e custodito da Earth, che ha le autorizzazioni previste per legge a ospitare animali ospiti. Si tratta, come detto, del secondo esemplare di boa costrictor ritrovato in strada a Roma, nella stessa area. A fine ottobre ne era stato trovato un altro in un'area verde di Torre Angela, a pochi chilometri di distanza, in buone condizioni anche se denutrito. È probabile dunque che fosse in libertà da diversi giorni: non essendo dotato di microchip è stato impossibile risalire all’umano di riferimento.
Casi di questo genere, purtroppo, si verificano sempre più spesso: non solo boa, ma anche pitoni vengono ritrovati in parchi urbani e in ambienti antropizzati, spesso per abbandono volontario da parte di persone che non riescono più a gestire questi animali una volta diventati adulti. In altri casi, invece, si tratta di fughe causate da terrari e teche lasciati distrattamente aperti, da cui i serpenti escono con rapidità e silenziosamente. Se in casa ci sono porte o finestre aperte, è questione di pochi attimi prima che guadagnino l’uscita. In realtà, non esistono serpenti “domestici”: sono animali selvatici mai domesticati dall’uomo e, nonostante debbano rimanere in natura, c’è chi li costringe in teche e terrari.
Niente panico però per l'essere umano: non si tratta, va sempre ricordato, di serpenti velenosi: boa e pitoni uccidono le loro prede per costrizione, ovvero avvolgendosi intorno a loro sino a soffocarli. Un morso potrebbe però comunque causare problemi, alla luce della presenza di batteri all’interno delle loro bocche. Al netto di questo, abbandonare un serpente – o qualsiasi altra specie esotica – in natura è pericoloso non soltanto per la loro incolumità (li si condanna a morte certa, per fame, freddo o investimento), ma anche per gli ecosistemi. Trattandosi di specie esotiche, appunto, potrebbero alterarne gli equilibri, entrando anche in competizione con le specie autoctone.