Un allocco della Lapponia lasciato girare indisturbato per le strade: è l'esperienza surreale che in questi giorni hanno vissuto gli abitanti del piccolo Comune di Rosello, in provincia di Chieti. È qui che questo rapace, nativo delle foreste di conifere dell'emisfero nord, è stato salvato dai carabinieri della Tutela Forestale.
L'animale, oltre a trovarsi molto lontano dal suo habitat naturale, era in forte stato di debilitazione e disidratazione, come accertato del Servizio veterinario locale. L'allocco della Lapponia (Strix nebulosa) è una specie tutelata dalla Convenzione di Washigton (Cites) e per questo rientra tra gli animali che per legge non è possibile tenere in casa.
Dopo averlo soccorso e condotto dai veterinari, i Carabinieri sono risaliti alla persona che aveva liberato il rapace visibilmente "non autoctono" in pieno centro abitato, denunciandolo per abbandono e maltrattamento. L'uomo non è riuscito a produrre alcuna certificazione che giustificasse la presenza dell'animale né ha presentato una denuncia di smarrimento.
L'indagato potrebbe essere punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da mille a diecimila euro. Sanzioni sono previste anche per aver contravvenuto a quanto stabilito dalla Convenzione Cites, che prevede l'arresto da sei mesi a due anni con l'ammenda da 15 mila a 150 mila euro per alcune specie riportate in un particolare allegato alla Convenzione, fra cui figura proprio l'allocco di Lapponia.
Questo rapace notturno, non essendo presente nell'ecosistema italiano, non può semplicemente essere liberato, dato che tra le sue prede, oltre a topi e piccoli mammiferi figurano anche altri piccoli gufi come le civette o l'allocco comune (Strix aluco), specie diffuse in Italia.
L'allocco di Lapponia, come spesso accade con le specie alloctone, rischierebbe quindi di arrecare un danno significativo ai parenti nostrani. Attualmente l'animale è stato affidato in custodia giudiziale ad una struttura autorizzata in attesa di capire se e in che modo sarà possibile reintrodurlo in natura.