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10 Febbraio 2023
13:18

Trovato morto il lupo che era stato recuperato a Verona e poi liberato in natura

L'esemplare era stato recuperato dai Vigili del Fuoco in un torrente nella frazione di Montorio a fine gennaio ed era stato poi successivamente liberato in natura.

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lupo italiano

È stato purtroppo ritrovato morto il lupo recuperato a fine gennaio vicino a un corso d'acqua nella zona di Ponte Florio, una frazione di Montorio, Verona. L'esemplare era rimasto incastrato tra i rami e dopo essere stato salvato dai Vigili del Fuoco e curato dal CRAS era stato poi nuovamente liberato in natura. Si trattava di un maschio di quasi di due anni di età e di circa 40 kg, che da quel momento è stato costantemente monitorato grazie al radiocollare.

Ad allarmare i tecnici che lavorano al progetto di monitoraggio del lupo, un segnale anomalo proprio del radiocollare, che ha spinto gli stessi tecnici e la Polizia Provinciale di Verona a raggiungere il luogo da cui arrivava il segnala. Sul posto hanno poi trovato l'esemplare senza vita, la cui carcassa è stata trasferita all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per verificare le cause del decesso. Quasi certamente, il giovane maschio era in fase di dispersione, un periodo molto delicato in cui gli animali lasciano il proprio gruppo di nascita per formare un nuovo branco.

Un branco di lupi è infatti composto da una coppia riproduttiva e dai loro cuccioli, spesso di generazioni differenti, per circa 5 o 6 individui in totale. I cuccioli di solito abbandonano il proprio nucleo familiare per fondarne uno proprio appena raggiunta la maturità sessuale, intorno al secondo anno di vita. Può capitare però che restino a stretto contatto coi genitori anche per un periodo di tempo più lungo prima di disperdersi, sommandosi così alle generazioni successive di fratelli e aiutando i genitori a crescerli.

Il periodo di dispersione o permanenza all'interno del gruppo di nascita e il numero di esemplari che lo compongono possono però essere influenzati da diversi fattori, come le condizioni ambientali, la disponibilità e la dimensione delle prede o la quantità di territori liberi potenzialmente occupabili. Sono queste variabili che possono determinare il numero e permettere la coesistenza di più generazioni all'interno dello stesso gruppo ed è per questo motivo che in Nord America si osservano branchi mediamente molto più numerosi di quelli europei.

lupo

Quella della dispersione è però una fase solitaria della vita estremamente delicata, che può durare da poche settimane fino a mesi o addirittura anni. In questo periodo, si registra perciò un'elevatissima mortalità, proprio perché gli esemplari si muovono parecchio per cercare un territorio libero e idoneo da occupare, attraversando zone sconosciute, città, ferrovie e autostrade e altri luoghi molto pericolosi. Un lupo in dispersione che si sposta per decine o persino centinaia di km in terre sconosciute, ha perciò maggiori probabilità di finire vittima di incidenti o di non riuscire a trovare un compagno o cibo e prede a sufficienza per poter sopravvivere.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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