Una nuova specie di rettile è stata appena scoperta e permette di comprendere meglio quale fosse la biodiversità europea di 240 milioni di anni fa. La scoperta è stata annunciata tra le pagine della rivista Royal Society Open Science da parte di alcuni esperti provenienti dallo Smithsonian Institution di Washington ed ha riscosso parecchio interesse in tutti gli appassionati di paleontologia.
La specie è stata chiamata Rutiotomodon tytthos ed è emersa all'interno di uno strato di roccia del Triassico medio dalla formazione Erfurt in Germania. Il reperto è così antico che è praticamente contemporaneo alla comparsa dei primi dinosauri e appartiene ad uno gruppo di rettili quasi sconosciuto alla massa, noti come trilofosauri, animali di medie dimensioni vagamente simili alle odierne lucertole.
La scoperta è considerata dai paleontologi molto importante perché permette di dare uno sguardo ad uno dei periodi più interessanti dell'evoluzione della vita dopo la grande estinzione del Permiano, quando gli antenati dei mammiferi, dei dinosauri e gli ultimi rappresentanti dei vecchi rettili vissuti fino a quel periodo condividevano lo stesso territorio, entrando spesso in competizione tra loro.
Dei resti ritrovati del R. tytthos, i fossili più importanti, che permettono soprattutto di ricostruire lo stile di vita della specie, sono due frammenti di mascella, con alcuni denti che presentano una grande cuspide nel lato in cui toccavano la lingua. Tali cuspidi sono proprio ciò che ha permesso agli esperti di capire che R. tytthos era una specie onnivora tendente all'erbivoria, con una limitata capacità di masticazione che gli impediva di macinare i vegetali. Secondo inoltre le ricostruzioni basate sulla modellazione della mascella, l'animale era lungo poco più di mezzo metro ed era molto simile ad una grossa lucertola.
Hans-Dieter Sues – autore dello studio e collaboratore dello Smithsonian National Museum – ha anche chiarito che questi sono i primi fossili di trilofosauri provenienti dall'Europa continentale e dal Triassico medio. Altri trilofosauri, infatti, erano stati scoperti in diverse aree del mondo, come il Canada o la Gran Bretagna, ma nessun esemplare era stato mai scoperto nel continente europeo in periodi così antichi. tutto ciò è però in linea con la tesi di Pangea, ovvero l'esistenza di un continente unico fino al termine del Triassico che metteva in continuità territori oggi molto distanti tra loro o separati da mari e oceani.
Sues e il collega Rainer Schoch del Museo Statale di Storia Naturale di Stoccarda sono stati inoltre in grado di identificare la nuova specie anche perché proprio i denti si differenziavano dalle altre forme di rettili presenti in quel tempo in Germania e dagli altri trilofosauri conosciuti. Questo ha indotti i due scienziati a definire non solo una nuova specie, ma anche un genere completamente nuovo appartenente a questo gruppo di animali.
Il nome del genere deriva dalle parole greche rhytis (che significa "piega"), tomō ("tagliare") e odon ("dente"). Il nome della specie, invece, deriva dalla parola greca tytthos, che significa "piccolo". Dunque il significato letterale del nome della nuova specie può essere tradotto come "piccolo dente che presenta una piega capace di tagliare".
Considerando il modo in cui utilizzava i piccoli denti, il nome scelto per Rutiotomodon tytthos, è piuttosto azzeccato. Date le dimensioni, infatti, gli esemplari di questa specie non potevano sostenere il loro tasso metabolico mangiando esclusivamente vegetali, ne quanto meno vivere tutto il tempo tra le chiome degli alberi. Pertanto, secondo i ricercatori, la specie aveva iniziato a variare la propria dieta, catturando di tanto in tanto alcune prede come insetti o piccoli anfibi, non sdegnando probabilmente anche resti di carogne trovate in giro.
Per quale ragione però questi animali si sarebbero allontanati da una dieta completamente erbivora resta ancora un mistero, anche se probabilmente le difficili condizioni ambientali a cui erano sottoposti, con frequenti fenomeni di siccità, così come la competizione con gli emergenti dinosauri e dicinodonti (rettili più specializzati verso una dieta erbivora) spinsero questa specie a trovare una soluzione che gli permetteva di assimilare sufficienti sostanze nutritive anche grazie alla semplice introduzione delle cuspidi nei denti mascellari.