"El Chato" è stato trovato legato e ridotto pelle e ossa in un terreno disabitato nella città di Sonora, nel Nord del Messico. Vicino a lui non c’erano né acqua né cibo e psicologicamente era totalmente annichilito dall’angoscia e dallo stress.
Un tipico caso di abbandono da parte di una donna che però è stata scoperta e portata in tribunale. La novità però è che per la prima volta in Messico il Boxer di nove anni di cui l’imputata si era voluta liberare ha avuto il permesso del giudice di partecipare all'udienza per “osservare” la sua pet mate accusata di crudeltà e maltrattamento di animali.
"El Chato", in collegamento da remoto, è rimasto calmo e attento per tutto il tempo fino alla conclusione del dibattimento che ha portato alla sentenza di colpevolezza.
Il cane, pur essendo stato trovato davvero in pessime condizioni di malnutrizione e sebbene non si sappia esattamente quanto tempo abbia trascorso solo e legato, ha avuto la forza di riprendersi e oggi, a 40 giorni dall’abbandono, è tornato a vivere come prima: è un soggetto allegro e giocherellone.
Il maltrattamento sugli animali è considerato un crimine in Messico e il Codice Penale punisce chi commette crudeltà su di loro con sanzioni che variano a seconda del codice penale di ogni Stato, ma che comunque vanno dalla multa al carcere.
Ma la legge e la Dichiarazione universale dei diritti degli animali che il Paese si è impegnato a rispettare addirittura dal lontano 1978, non sembrano essere deterrenti abbastanza forti.
Dai dati forniti dalI’INEGI, l’Istituto Nazionale di Statistica, il Messico infatti si trova al terzo posto al mondo e primo in America Latina per maltrattamento di animali e per abbandoni.