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26 Ottobre 2022
16:20

Trovato il corpo di una donna in un pitone di 7 metri. L’etologa: «È effettivamente possibile»

Il corpo di una donna di 54 anni scomparsa a Sumatra è stato trovato all'interno di un pitone reticolato, che l'aveva inghiottita. L'espansione del dominio umano nell'habitat di questi animali è alla base del moltiplicarsi dei conflitti tra le specie.

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pitone reticolato indonesia

Il corpo senza vita di una donna di 54 anni è stato ritrovato all'interno di un pitone reticolato. Il ritrovamento è avvenuto lunedì nella provincia indonesiana di Jambi, sull'isola di Sumatra.

La mattina di domenica la 54enne Jahrah si è allontanata dalla sua casa nel villaggio di Terjun Gajah per raccogliere gomma nella piantagione poco distante, ma a sera non era ancora rientrata, allarmando il marito e gli altri familiari.

Le ricerche sono durate due giorni nel corso delle quali sono intervenute anche le squadre di soccorso del villaggio per dare supporto ai figli e ai nipoti di Jahrah. Il ritrovamento quasi immediato nelle vicinanze della piantagione di alcuni effetti personali della donna, come le scarpe e la giacca, indicavano che non poteva essersi allontanata troppo e che era avvenuto un grave incidente.

Purtroppo, i sospetti sono stati confermati quando le squadre di ricerca si sono imbattute in un pitone reticolato di grandi dimensioni, molto gonfio a causa dell'ultimo pasto e subito è nato il sospetto che potesse trattarsi proprio di Jahrah.

Il pitone è stato trasportato dagli uomini del villaggio in un cortile e poi aperto. All'interno sono stati rinvenuti resti compatibili con quelli della donna, riconoscibili per via dei vestiti ancora visibili quando il pitone è stato ucciso e aperto. La scena è stata ripresa integralmente dai telefoni di alcuni degli abitanti del villaggio, i quali hanno poi postato il tutto sui social. Kodami ha scelto di non pubblicare le immagini perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.

Secondo l'etologa Federica Pirrone, membro del comitato scientifico di Kodami, è effettivamente possibile che simili episodi si verifichino in presenza di alcune condizioni, innanzitutto fisiche: «Probabilmente dipende dalle dimensioni in larghezza del pitone, più che dalla sua lunghezza, e ovviamente dalla costituzione probabilmente molto minuta della donna. Bisogna però sottolineare che le persone non rientrano tra le prede convenzionali dei pitoni, tuttavia episodi del genere potrebbero verificarsi talvolta in particolari circostanze».

La scoperta ha lasciato stupefatti gli abitati della piccola comunità di Sumatra, e persino le autorità. La conferma del riconoscimento di Jahrahè arrivata ai media locali dal capo della polizia di Jambi, Harefa. A parlare è stato anche Anto, il capo del villaggio in cui viveva la donna, il quale ha esternato anche la forte preoccupazione dei concittadini rispetto alla presenza di altri pitoni reticolati nella zona.

I pitoni reticolati di media raggiungono una lunghezza compresa tra i 6 e i 7 metri, la stessa dell'individuo che ha inghiottito Jahrah. La dieta dei pitoni reticolati è molto varia e va dai roditori ad animali piuttosto grandi come le antilopi. Tuttavia i casi di attacchi nei confronti dell'essere umano sono davvero molto rari.

Il primo caso accertato riguarda il 25enne Salubiro, i cui resti furono ritrovati nel 2017 due giorni dopo la sua scomparsa all'interno di un pitone reticolato sull'isola indonesiana di Sulawesi. Sulla stessa isola, un anno dopo, la 54enne Tiba si è allontanata per raccogliere della frutta per poi scomparire ed essere ritrovata all'interno di un pitone di 7 metri. Martedì è stata invece la volta di Jahrah.

I pitoni reticolati sono presenti in Indonesia e sulle isole di Sumatra e Sulawesi, dove l'espansione del dominio umano sta restringendo sempre di più l'habitat di questi animali, moltiplicando le occasioni di scontro. La prossimità sempre più stretta fra le due specie, come spesso avviene, è alla base di conflitti che, per una parte e per l'altra, non possono che avere epiloghi tragici.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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