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5 Aprile 2022
17:47

Trovati würstel ripieni di fili di ferro e ami a Catania: denunciato il responsabile

Würstel ripieni di fili di ferro, ami e graffette per uccidere cani e gatti sono stati trovati per le strade di Catania. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, i Carabinieri hanno identificato e denunciato il responsabile.

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Tornano in azione i "seminatori di polpette avvelenate". Questa volta in Sicilia, dove i Carabinieri di Catania della stazione di Piazza Verga hanno eseguito un decreto di perquisizione nei confronti di un uomo di 61 anni: sulla sua testa pende l’accusa di maltrattamento di animali.

Negli ultimi mesi i militari avevano raccolto numerose segnalazioni e varie denunce da parte di pet mate, commercianti e semplici cittadini che avevano notato pericolosissimi pezzi di wurstel “imbottiti” di fili di ferro, ami e graffette per uccidere e ferire cani e gatti.

Gli 007 dell’Arma si sono messi sulle tracce di questa persona anche grazie alla collaborazione dei commercianti della zona e dei cittadini. Dopo aver passato al setaccio numerosi sistemi di videosorveglianza hanno individuato la telecamera giusta che aveva immortalato due episodi in cui un uomo, mentre passeggiava su via Vittorio Veneto, avrebbe lasciato cadere dalle mani un pezzo di wurstel vicino a un’aiuola. In uno di questi casi, il bocconcino era stato ingerito da un cane di piccola taglia che, in quel momento, si trovava a passeggio, al guinzaglio.

L’animale dopo giorni di grande dolore è riuscito a ricacciar via quei pezzi di ferro contenuti nel wurstel. Ma i veterinari hanno potuto constatare danni alle pareti dell’intestino. L’indiziato è stato pizzicato mentre si trovava seduto su una panchina. Proprio la perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire il materiale ferroso che sarebbe stato utilizzato per rendere letali i pezzi di wurstel.

Da Sud a Nord, i casi di polpette avvelenate si ripetono. Di recente un fatto analogo è avvenuto a Paganico, nel Comune di Bagno di Romagna (Forlì-Cesena). In questo caso a perdere la vita sono stati due cani, un Border Collie, Argo, e Zara, un Bracco anziano. Nella frazione di Selvapiana, due settimane prima, due esemplari sono stati avvelenati, ma grazie a cure tempestive sono stati salvati.

Domenica scors i Carabinieri dell'Unità cinofila antiveleno della stazione dei Carabinieri del Parco “La Verna-Vallesanta” sono entrati in azione per cercare le polpette avvelenate. Il Pastore belga Puma e il Labrador Titan non hanno però trovato nulla.

I responsabili delle polpette avvelenate rischiano la denuncia all’Autorità Giudiziaria con la pena, in caso di condanna, della reclusione fino a due anni. Ma cosa si può fare davanti a un’esca? Un’ordinanza del ministero della Salute del 10 agosto 2020 stabilisce che appena viene ritrovato un boccone avvelenato o un animale morto o con gravi sintomi che possono fa presupporre un avvelenamento va immediatamente allertato un veterinario. L’avvelenamento si può manifestare o con la rigidità degli arti, con un ‘ghigno’ o con bava dalla bocca e sangue dalle mucose. Tra i veleni maggiormente utilizzati, il rodenticida (dai colori molto sgargianti), il lumachicida (che ha un colore verde o azzurro e la forma di piccoli granelli) e la stricnina (con la forma di piccole pasticche).

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