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31 Marzo 2022
16:41

Trovate spugne fritte letali per cani e gatti in un parco in provincia di Treviso

Allarme a Casier, cittadina in provincia di Treviso, per il ritrovamento di letali spugne fritte in un parco e vicino a uno spartitraffico. Sindaco e assessora raccomandano: «Monitoriamo e segnaliamo ogni caso».

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Credit: Renzo Carraretto Sindaco

Scatta l’allarme tra i cittadini e l’amministrazione di Casier, cittadina della provincia di Treviso, per il ritrovamento di letali “spugne fritte” in alcune zone frequentate soprattutto da cani.

Le esche letali sono state avvistate da alcuni cittadini nel parco di via Falcone e in località Frescada, nei pressi di uno spartitraffico. L’allarme è stato immediatamente diffuso sui social, e dell’accaduto è stata informata anche l’amministrazione comunale: «Rivolgo un appello a tutti i casieresi affinché prestino la massima attenzione durante le passeggiate con i loro cani, e di segnalare eventuali nuovi ritrovamenti – ha detto l’assessora alla Sicurezza del Comune di Casier, Rossella Veneran – Ci siamo già attivati avvisando il comandante Stefano Forte del corpo di Polizia Intercomunale, ma è importante monitorare, tutti insieme, il territorio per la tutela dei nostri amici a quattro zampe».

Anche il sindaco Renzo Carraretto ha voluto mettere in guardia i concittadini dal pericolo rappresentato dalle spugne fritte, condannando il gesto pubblicamente: «Se tutti teniamo alla salvaguardia dei nostri animali, come in qualsiasi altra circostanza,  cerchiamo comunque di aiutarci come comunità, monitorando il territorio tutti insieme – ha detto il Primo cittadino anche sui social – avvertendo subito l’amministrazione comunale in modo da prendere tutti i provvedimenti necessari».

Cosa sono le spugne fritte e quali danni causano

Le spugne fritte, insieme con i bocconi avvelenati – carne ripiena di veleno, o in alternativa di chiodi – rappresentano un pericolo mortale per gli animali che le ingeriscono. Si tratta di pezzettini di comune spugna da cucina imbevute di olio e fritte, che all’olfatto dei cani soprattutto rappresentano un bocconcino appetitoso. Una volta ingerite, però, finiscono nell’apparato digerente dell’animale, impregnandosi di liquidi e succhi gastrici e gonfiandosi, causando una pericolosissima occlusione che può portare anche alla morte.

Disseminare spugne fritte nelle aree frequentate dai cani (ma anche dai gatti, o da altri animali anche selvatici), così come spargere bocconi avvelenati, è punito dalla legge, e si configura nei reati di uccisione e maltrattamento di animali. Gli articoli 544 bis e ter della legge 189/2004 prevedono che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni” e che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.

Il 544 ter prevede inoltre la stessa pena per chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate o trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena per il maltrattamento aumenta della metà se dalla condotta ne deriva la morte dell’animale.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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