Si era rifugiata in un pollaio, predando le galline all’interno per diversi giorni, ferita, prima di essere scoperta. Protagonista della storia è un esemplare di aquila reale che in questi giorni si trova all’interno del Centro Recupero Animali Selvatici Rifugio Matildico di San Polo d’Enza: a recuperarla è stato Ivano Chiapponi, presidente e responsabile del centro, che era stato interpellato dal proprietario del pollaio, perplesso nello scoprire che alcune galline erano sparite.
Il ritrovamento dell’aquila risale all’Epifania e nei giorni scorsi, trascorso il tempo necessario a eseguire tutte gli accertamenti medici e sanitari, Chiapponi ha fornito aggiornamenti sul suo stato di salute, confermano purtroppo che il rapace è stato vittima di bracconieri: «L'aquila è stata impallinata – spiega Chiapponi a Kodami – Ha due pallini in testa, uno dei quali in posizione molto pericolosa, tra cervello e cranio, che è impossibile da rimuovere. L'abbiamo sottoposta anche a test per potenziale intossicazione da piombo, e appena arriveranno gli esiti degli esami decideremo cosa fare. La nostra speranza è di liberarla». Una liberazione che avverrà, con tutta probabilità, sul monte Cusna, la maggiore cima dell'Appennino reggiano.
L’aquila è stata trovata dentro il recinto delle galline di una villetta che sorge a circa un chilometro dal centro di San Polo d’Enza, un importante punto di comunicazione tra il territorio Reggiano e quello Parmense e tra pianura e Appennini. «Il proprietario mi ha chiamato spiegandomi che recentemente erano sparite alcune galline e non capiva come potesse accadere – spiega ancora Chiapponi – Non mi era mai capitato di vedere un esemplare di aquila reale così a bassa quota e in una zona così urbanizzata».
Questo maestoso rapace, infatti, si stabilisce solitamente in ampi territori che comprendono aree con pareti rocciose dove poter nidificare e prati dove poter cacciare, al di sopra del limite degli alberi. Carnivoro, si alimenta con roditori, lepri, volpi, piccoli ungulati e rettili, che afferra al volo con i grandi artigli. La presenza dell'esemplare di San Polo d'Enza all'interno del pollaio va dunque con tutta probabilità ricondotta al ferimento: dopo essere stato colpito da un bracconiere (sparare alle aquile reali è reato, essendo tutti i rapaci protetti) ha evidentemente trovato rifugio all'interno del pollaio, predando le galline, più facili sicuramente da catturare.