Questa mattina una stenella morta è stata rinvenuta sulla spiaggia di Miseno, in Campania. A trovarla sono stati alcuni frequentatori abituali della zona. Purtroppo, i tentativi di rianimarla si sono rivelati vani sin da subito: l'animale era già privo di vita.
Immediatamente sono state allertate la Capitaneria di porto e l'Asl competente per territorio. Il corpo dell'animale sarà rimosso e analizzato per accertare le cause della morte con il supporto degli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
Sul corpo non sono visibili segni di ferite e, anche se al momento nessuna ipotesi è da escludersi, la causa più probabile è che l'animale si sia spiaggiato accidentalmente e non sia poi riuscito a prendere il largo. Non è la prima volta che si verifica un episodio simile. Solo un mese fa un'altra stenella si era spiaggiata sul litorale di Pozzuoli, perdendo la vita nel giro di poche ore.
La stenella è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei delfini. Si distingue dal tursiope (Tursiops truncatus) per via delle macchie scure presenti sui fianchi, il cui colore si intensifica con l'avanzare dell'età.
In alcuni casi, invece delle cosiddette «briglie» laterali, le stenelle possono presentare delle macchie. In tali casi sono conosciute come «stenelle maculate», proprio in relazione a questa particolare caratteristica.
Le stenelle, tra i diversi cetacei marini presenti nella nostra area mediterranea, sono quelli che è più facile trovare spiaggiate accidentalmente. Ciò è dovuto alle loro abitudini, questi animali, infatti rispetto ai tursiopi tendono ad avvicinarsi di più alle coste e si muovono in gruppi di dimensioni maggiori.
Anche se non sembra essere il caso della stenella spiaggiatasi a Miseno, una delle cause di morte più comuni di questi mammiferi marini è direttamente imputabile all'essere umano ed è da ricercarsi nel bycatch. Si tratta della cattura accidentale di animali con strumenti propri della pesca (reti e ami), un fenomeno che colpisce frequentemente le specie marine come cetacei e tartarughe, ma che interessa anche l'avifauna.
Anche se il bycatch rappresenta un problema diffuso in tutti i paesi membri, l'Italia si è distinta per non aver fatto nulla per scoraggiare il fenomeno, e per questo è stata recentemente raggiunta da una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.