Da oltre 24 anni non veniva avvistato un esemplare, tanto che i biologi della conservazione della IUCN avevano cominciato a ritenerla estinta. Casualmente però la specie Xanthomixis tenebrosa – un passeriforme noto anche come bulverde fosco o tetraka bruno – è stata ritrovata in natura in Madagascar, con grande gioia degli esperti. Il suo ritrovamento può essere considerato come uno dei risultati più notevoli degli sforzi intrapresi per studiare la fauna locale, ma è anche il frutto di una spedizione voluta da un team esperto e variegato di scienziati internazionali all'interno delle le antiche foreste pluviali del Nord-est dell'isola.
La spedizione è stata promossa dal Programma Madagascar del Peregrine Fund e aveva come obiettivo quello di scovare informazioni inerenti alcune delle specie presenti all'interno della lista del Search for Lost Birds, una collaborazione internazionale che ha lo scopo di scovare nuove popolazioni di specie ritenute estinte e che ha fra i partner enti come Re:wild, American Bird Conservancy e BirdLife International.
Xanthomixis tenebrosa è un piccolo uccello canoro che presenta una gola gialla e delle ali verdognole molto mimetiche. Dunque, per l'equipe di biologi è stato molto difficile ritrovarlo, per via della sua colorazione che rendeva molto difficile l'osservazione diretta nel cuore delle foreste. Il team della spedizione ha dovuto infatti recarsi negli ultimi due siti remoti in cui era stato osservato nel 1999, per trovare nuove popolazioni: uno nella penisola di Masoala e un altro vicino a Andapa.
«Queste penisole sono ricoperte da foreste conosciute anche per essere uno degli ultimi rifugi dei lemuri – ha dichiarato Lily-Arison Rene de Roland, direttore del Programma Madagascar del The Peregrine Fund e capo della spedizione. – Ora che abbiamo anche ritrovato il bulverde fosco e comprendiamo meglio l’habitat in cui vive, possiamo tutelare meglio queste foreste e possiamo cercare la specie in altre parti del Madagascar, acquisendo importanti informazioni sulla sua ecologia e biologia. C’è ancora molta biodiversità da scoprire in Madagascar».
La domanda a cui probabilmente molti attendono risposta è come mai questa specie sia svanita per così tanto tempo, senza lasciare tracce. Anche perché in questo caso la caccia sembra non essere fra le cause del suo declino. Tutto deriverebbe però dalla perdita di territorio forestale, che ha colpito l'intera isola per decenni.
«Seppur queste foreste si sono mantenute su grandi linee integre, per quanto danneggiate dal disboscamento, visto che il bulverde fosco preferisce le aree vicino ai fiumi, questo potrebbe spiegare perché ci è sfuggito per così tanto tempo» ha dichiarato John Mittermeier, direttore del programma Extinct Birds dell'American Bird Conservancy e altro esperto presente all'interno della spedizione.
Il ritrovamento però di due piccole popolazioni di X. tenebrosa non deve illudere i meno esperti sulla salvaguardia di questa specie. Non sono disponibili ancora molti dati indicativi che permettono agli scienziati di delineare con precisione il suo status di salute. Considerando però la sua rarità e le minacce che incombono sulle sue popolazioni, molto probabilmente questa specie risulta essere ancora in pericolo critico di estinzione.
«Di certo non è l'unica» chiariscono i biologi. Più della metà delle specie uccelli del Madagascar – circa 115 specie – sono infatti endemiche. E fra queste più di 40 sono elencate come in via di estinzione nella Lista rossa dell'IUCN. Considerando poi che circa il 40% della copertura forestale del Madagascar è andata perduta fra gli anni 50 e gli inizi degli anni 2000, si può capire il pericolo che stanno vivendo queste uccelli.
I principali fattori della perdita di biodiversità in Madagascar sono la distruzione delle foreste, per via del mercato del legno, il degrado degli habitat, la guerra civile che imperversa da decenni nel paese, le specie aliene invasive, tra cui cani e roditori, i cambiamenti climatici e la caccia. Bisogna dunque impegnarsi per risolvere ognuno di questi fattori, per limitare la perdita della biodiversità malgascia.
«Il prossimo passo per il team del Madagascar del Peregrine Fund per conoscere meglio questa specie sarà quello di cercare nuovamente nuove popolazioni tra settembre e ottobre, quando la maggior parte degli uccelli del Madagascar si riproduce – dichiara Rene de Roland, chiarendo che le attuali popolazioni sono state scoperte fra il mese di dicembre e di gennaio scorso. – Speriamo di visitare altri siti che corrispondano all’habitat e all’altitudine in cui abbiamo visto la specie, per comprenderne la distribuzione e lo stato di conservazione».