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21 Settembre 2023
11:05

Trovata una piramide dedicata ai primi cavalli allevati dall’uomo nelle steppe del Kazakistan

Alcuni archeologi hanno trovato in Kazakhistan la base di una grande piramide risalente a 4.000 anni fa, che celebrava il culto dei cavalli. Una scoperta importante, che fa luce sul rapporto tra i cavalli e i primi popoli che riuscirono ad addomesticarli.

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Le regioni dell'Asia centrale sono state molto importanti per l'addomesticazione dei cavalli e per la formazione dei primi popoli guerrieri che cominciarono ad usare questi animali non solo per l'agricoltura ma anche per il trasporto e la guerra. Dunque non deve stupire se all'inizio dell'agosto scorso gli archeologi hanno trovato alcuni grossi monumenti, nelle steppe sterminate dell'attuale Kazakistan, che testimoniano l'importanza dell'antico legame sorto fra gli uomini e i cavalli.

Come spiegato attraverso un comunicato, gli archeologi dell'Università Nazionale Eurasiatica (ENU) situata a Astana, la capitale del Kazakistan, hanno trovato la base di una grande piramide risalente a 4.000 anni fa, che celebrava il culto dei cavalli che venivano visti alla pari degli esseri umani e considerati tra i più importanti esseri viventi presenti sulla Terra.

La base della piramide ha forma esagonale. Ogni lato è lungo 12,8 metri ed è decorato da una grande pietra nera – posizionata in senso verticale –  che fungeva anche da rinforzo per ciascun angolo. Sulle pareti esterne della struttura sono raffigurate molteplici immagini che riproducono vari animali, tra cui i cavalli. Gli archeologi ritengono che il monumento sia stato usato come un santuario in cui veniva celebrata in generale la potenza della natura.

Lo scavo si sta svolgendo vicino al villaggio di Toktamys, a 670 km dalla Capitale, in un'area abbastanza impervia e nascosta della steppa. «La piramide è stata costruita con grande precisione – ha spiegato Ulan Umitkaliyev, capo del dipartimento di archeologia ed etnologia dell'ENU – Ci sono tredici metri e otto file di pietre tra ciascuna faccia. È all'epoca della sua realizzazione era una struttura complessa, molto sofisticata, che presentava diversi cerchi al centro». Questa è anche la prima piramide che è stata mai trovata all'interno della steppa centroasiatica e dimostra quanto sofisticati erano quei popoli che per primi riuscirono ad allevare i cavalli, circa 1000 anni prima la costruzione di quest'opera.

Non dobbiamo però pensare che questa piramide sia simile a quelle egizie. Tale monumento infatti presenta diversi gradoni e per certi versi può ricordare le piramidi a gradoni azteche, seppur siano stati state costruite con altri materiali, presentino minori dimensioni e siano stati edificati per scopi del tutto differenti.

Gli archeologi stanno lavorando all'interno di Toktamys dal 2014, ma come affermano nel comunicato stampa la piramide è stata ripulita dai sedimenti e dalla sabbia solo quest'anno e fa parte del complesso monumentale di Kyrykungir. Nella stessa regione gli esperti hanno però trovato altre diverse testimonianze de questi popoli antichi (Unni e Saka), come tombe, vasi di terracotta, cibo e piccole sfere di bronzo. Resti che permettono di capire l'abbondanza che confluiva in questa regione, quando svolgeva il ruolo di hub commerciale per i diversi popoli dell'Asia centrale e medio-orientale.

«Quest'anno abbiamo trovato ceramiche, orecchini d'oro femminili e altri gioielli all'interno dello scavo –  ha affermato Umitkaliyev. – Oggetti che indicano come durante l'età del bronzo il culto del cavallo era estremamente importante e la città sorta vicino alla piramide era ricca».

Gli archeologi, dopo aver concluso di catalogare i reperti trovati vicino alla piramide, sono ora anche pronti a scavare nei pressi di un altro borgo vicino, essendo intenzionati a trovare ulteriori tracce dei popoli che commerciavano con gli antichi dominatori delle steppe.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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